Il 2019 è stato un anno a dir poco catastrofico con la perdita di 140 mila posti di lavoro nella vendita al dettaglio. Peggio ancora del 2018 che ha visto la perdita di 130 mila posti di lavoro.
Prima che qualcuno ci accusi di fake news (come succede sempre quando diciamo che le cose in UK non vanno sempre benissimo) facciamo notare che questi dati provengono da Centre for Retail Research.
Quasi 40 mila posti di lavoro sono stati persi da catene che sono fallite, tra i grossi nomi falliti nel 2019 abbiamo Thomas Cook e Mothercare ma possiamo anche aggiungere Clintons, Jessops e Supercuts tra i tanti. Per una lista completa potete leggere qui.
Quasi 80 mila posti di lavoro se ne sono andati quando catene non ancora in crisi hanno deciso di chiudere negozi meno produttivi per evitare di trovarsi in grossa crisi.
Oltre 26 mila posti di lavoro sono caduti vittima ai tagli volontari fatti da società in difficoltà fatti per cercare di rassicurare gli eventuali investitori e diminuire le perdite.
Le cause di tutto questo? In parte il fatto che molti preferiscono fare lo shopping online, inoltre gli affitti alti nei centri cittadini significa che le spese per tanti negozi e catene sono elevate. In generale comunque i consumatori tendono a spendere meno in parte perché molti faticano ad arrivare a fine mese o si sentono insicuri e preferiscono tenersi i soldi in tasca. La questione della Brexit ha aumentato l’incertezza generale. Bisogna comunque ricordare che si la disoccupazione in UK è generalmente bassa ma un terzo dei lavoratori è precario e guadagna sotto la soglia della povertà. Quindi si tanti lavoro per sopravvivere e non possono permettersi molto shopping.
I dati che abbiamo fino ad ora delle vendite del periodo natalizio non sono molto incoraggianti e le previsioni sono che altri negozi e catene chiuderanno nei prossimi mesi.