L’oceano, con la sua vastità e complessità, è un ambiente in costante mutamento. Recentemente, una delle più gravi ondate di caldo marino del pianeta si è verificata nei mari intorno al Regno Unito e all’Irlanda. Questa anomalia termica ha attirato l’attenzione della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, che ha classificato questa ondata di caldo come di “categoria 4”, un termine solitamente associato alle zone tropicali caratterizzate da calore estremo. In questo articolo, esploreremo le cause di questa ondata di caldo marino, i suoi impatti sull’ecosistema marino e le preoccupazioni che solleva.
Cosa significa un’ondata di caldo marino di “categoria 4”?
Le ondate di caldo marino sono definite come “periodi prolungati di temperatura superficiale del mare anormalmente elevata” rispetto alla media a lungo termine per quel periodo dell’anno. La classificazione di “categoria 4” indica un calore estremo e raramente viene utilizzata al di fuori delle zone tropicali. La NOAA ha confermato che le temperature delle acque superficiali nelle aree circostanti il Regno Unito sono da 4°C a 5°C superiori alla norma per metà giugno.
Distribuzione geografica dell’ondata di caldo marino
L’ondata di caldo marino è particolarmente intensa nel Mare del Nord settentrionale, a nord-ovest dell’Irlanda, e nel Mar Celtico, tra la Cornovaglia e l’Irlanda meridionale. Tuttavia, anche altre regioni come il Mare del Nord meridionale, il Canale della Manica e il Mare d’Irlanda meridionale mostrano un aumento delle temperature superficiali, seppur meno pronunciato, di circa un grado sopra la norma.
Differenze oceanografiche tra le regioni interessate
Le due regioni colpite dall’ondata di caldo marino presentano notevoli differenze oceanografiche. Le zone con l’ondata di caldo meno intensa tendono ad essere meno profonde, con una profondità di circa 30-40 metri e correnti di marea più forti. Ciò favorisce una miscelazione più efficace dell’acqua dalla superficie al fondo del mare lungo tutto l’anno. Al contrario, le regioni con un’ondata di caldo più intensa sono caratterizzate da maggiori profondità, comprese tra gli 80 e i 100 metri, e correnti di marea più deboli. La miscelazione è quindi più limitata, e queste aree si stratificano ogni estate, con uno strato di acqua più calda che sovrasta lo strato più freddo e più profondo.
Impatti sull’ecosistema marino
Le conseguenze dell’ondata di caldo marino sulla flora e la fauna marina sono significative. Le regioni interessate ospitano alcuni degli ecosistemi marini più produttivi del pianeta, noti per la loro biodiversità e importanza per la pesca commerciale. Le temperature superficiali elevate minacciano il delicato equilibrio di questi ecosistemi. Ad esempio, le specie di pesci come merluzzo, eglefino e sgombro, che sono fondamentali per l’industria ittica locale, potrebbero risentire negativamente di questa situazione. Questi pesci si nutrono di organismi più piccoli come il plancton, che a sua volta è influenzato dalle variazioni di temperatura dell’acqua.
Preoccupazioni riguardanti l’ossigeno marino
I mari della piattaforma continentale intorno al Regno Unito e all’Irlanda sono già soggetti a una diminuzione dei livelli di ossigeno nelle acque profonde. Tuttavia, questa situazione viene compensata in parte dalla miscelazione di acqua ricca di ossigeno dalla superficie. L’ondata di caldo marino, con le temperature superficiali così elevate, indica una mancanza di miscelazione tra gli strati dell’oceano. Questo fenomeno potrebbe accentuare la carenza di ossigeno nelle acque profonde e minacciare ulteriormente gli organismi che vi abitano.