Sono anni che raccogliamo esperienze ed opinioni di italiani, se dobbiamo essere sinceri un’impresa strana perché le opinioni ed esperienze sono enormemente diverse da loro.
Però in generale rappresentano le tendenze tipiche di qualsiasi immigrazione: chi vede solo cose positive, chi fa paragone con il posto d’origine che è sempre meglio o peggio, chi parla male di chi dice di trovarsi bene o male e così via, chi pensa che la propria esperienza sia l’unica valida e da prendere in considerazione.
In poche parole non ci sono sorprese. Tra gli italiani che lavorano nella ristorazione si trovano comunque diversi tipi. Coloro che lavorano comunque nella ristorazione e che spesso a Londra guadagnano anche discretamente bene, coloro che vedono la ristorazione come una fase di passaggio in attesa di un lavoro ‘migliore’. Coloro che sono nella ristorazione da anni perché il lavoro migliore non è ancora arrivato, coloro che pensavano di trovare subito un lavoro migliore e si sentono costretti a lavorare nella ristorazione a Londra e coloro che invece hanno deciso di fare comunque carriera nella ristorazione, anche se provenivano da un altro settore.
Sono anni che raccogliamo esperienze ed opinioni di italiani, se dobbiamo essere sinceri un’impresa strana perché le opinioni ed esperienze sono enormemente diverse da loro.
Però in generale rappresentano le tendenze tipiche di qualsiasi immigrazione: chi vede solo cose positive, chi fa paragone con il posto d’origine che è sempre meglio o peggio, chi parla male di chi dice di trovarsi bene o male e così via, chi pensa che la propria esperienza sia l’unica valida e da prendere in considerazione.
In poche parole non ci sono sorprese. Tra gli italiani che lavorano nella ristorazione si trovano comunque diversi tipi. Coloro che lavorano comunque nella ristorazione e che spesso a Londra guadagnano anche discretamente bene, coloro che vedono la ristorazione come una fase di passaggio in attesa di un lavoro ‘migliore’. Coloro che sono nella ristorazione da anni perché il lavoro migliore non è ancora arrivato, coloro che pensavano di trovare subito un lavoro migliore e si sentono costretti a lavorare nella ristorazione a Londra e coloro che invece hanno deciso di fare comunque carriera nella ristorazione, anche se provenivano da un altro settore.
Ora passiamo ad alcune opinioni di italiani che lavorano nella ristorazione a Londra
“Premetto che ero venuta a Londra con grandi idee dopo aver letto tante esperienze positive sui giornali e in rete. Ero disposta a fare un lavoro umile i primi mesi..per poi trovare qualcosa nel mio settore, in Italia lavoravo ma facevo precariato pagato male, pensavo che avrei trovato lavoro a Londra in poco tempo e con un contratto fisso e remunerativo. Dopo 2 anni lavoro ancora nella ristorazione e odio ogni minuto! Si può fare carriera nella ristorazione ma non mi interessa e la mia famiglia mi manca terribilmente, preferirei vivere in Italia e se devo fare il sacrificio di vivere all’estero dovrei almeno avere delle soddisfazioni lavorative e non accontentarmi di lavorare in un ristorante per uno stipendio che non mi permette di fare molto, in Italia col mio stipendio anche se basso mi pagavo un appartamentino e avevo la macchina, qui te le sogni! Ho fatto centinaia di domande di lavoro in tutto il Regno Unito e Irlanda non mi limito solo a Londra…”
“Un sogno. Ho trovato la tranquillitá di vivere. Un Governo amico al fianco del cittadino, che non pensa tutti i giorni a come metterti le mani in tasca. Persone cordiali e disponibili. Tutto funziona. Niente tasse pazze, niente mazzate scolastiche e/o mediche, niente bollette da panico, polizia efficiente, giustizia fulminea… birra da sogno.“
“Si lavora tanto ma ci sono tante soddisfazioni, ora in settembre mi mandano a fare un corso per diventare manager. Tutto gratis, pagano tutto loro. Ho dimostrato di essere brava e ora mi premiano. In Italia per andare così in alto è necessario avere una raccomandazione. Senza raccomandazione non si diventa mai manager.“
“se si escludono i ristoranti italiani che sfruttano e non pagano tasse, per gli altri si lavora bene, gli inglesi sono onesti e fanno tutto in regola“
“Qua non siamo in Italia, qua si lavora, ma si arriva anche dove si vuole. Nessuno mette freni o ci mette l’amico al posto tuo. Tutto qua viene fatto lealmente e onestamente. Per vivere bene si vive bene ma all’inizio si devono fare sacrifici e si deve tenere abbassata la testa. Sono la prova vivente che Londra premia tutti i meritevoli.Ora faccio il cameriere di prima categoria, stipendio altissimo e mance eccezionali e cominciai col lavare pavimenti di cucina di ristorante. A Londra con tutte le occasioni che porge a tutti, si puo’ solo uscire vincitori.“
“gli italiani che vivono qua fanno gli schiavi o si sono venduti agli inglesi e divenuti come loro e anche peggio, tanti fanno una vita da schifo se lo sapessero le loro famiglie come vivono verrebbero a riprenderli, di italiani con la testa a posto a Londra se ne vedono pochi, vengono, capiscono la situazione e ritornano in Italia..rimangono solo i disadattati che si fan sfruttare fino al midollo in casa d’altri“
“a Londra si trova 100% giustizia, onesta’ e meritocrazia, tutto funziona benissimo, non esistono raccomandati e raccomandazioni, esiste solo il merito e la competenza. Anche la classe politica a Londra ha competenza, una serietà immensa e pensa ai cittadini e non alle proprie tasche. Cio’ si ritrova poi in tutti gli uffici e tutti i campi, se non sai fare il tuo lavoro vieni buttato fuori anche se sei figlio della regina stessa. Mi trovo benissimo e non ho ancora trovato difetti. Molti si lamentano dei prezzi delle case ma anche in Italia costano e pero’ qui un ragazzo anche giovane se e’ serio, lavora e risparmia entro i 25 anni compra casa propria. In Italia no mai. Sei benvenuto sempre anche se straniero se sei capace di fare.“
“Con la Brexit non ha proprio senso venire, gli stipendi non sono granchè, la vita è cara e ci trattano come vengono trattati gli extracomunitari in Italia, siamo noi quelli che rubano, portano via il lavoro e stuprano a sentir loro. Meglio lasciar perdere.“
“Londra non è quella che pensano gli italiani. Anche qua sfruttano, non rispettano le regole e vai avanti a raccomandazioni. Gli italiani che rimangono a Londra sono illusi che credono in Babbo Natale. Non si rendono conto che sono allo stesso livello degli extracomunitari in Italia odiati o se va bene appena sopportati. Eppure vengono gli italiani che parlano di meritocrazia quando da pulisci cessi vengono promossi a lavapavimenti per 2 sterline in piu’ alla settimana. E le arie che si danno. Intanto agli occhi degli altri sono sporchi immigrati.“
” dopo aver sentito parlarne tanto bene sono venuto ma ho peggiorato il mio stile di vita, in Italia avevo un lavoro in ufficio seduto, qua faccio il cameriere e lavoro fino alle 2 del mattino. Da una casa calda e con tubature che funzionavano mi sono ritrovata una stanza in una casa fredda e col bagno quasi sempre allagato. Si vive molto meglio a Milano“
“Positiva per quello che riguarda alcune libertà individuali che in Italia mi erano negate. Negativa per tutti gli altri aspetti sociali. Una città che ruota attorno a finanza e marketing e settore tech“
“Non fatevi illusioni: la vita qui è difficilissima, la maggior parte dei miei amici italiani a Londra (me compreso) stanno programmando la partenza per un’altro paese o il rientro in Italia: non è più l’Inghilterra degli anni ’90.“
“Qua anche a fare i lavapiatti si vive bene e soiprattutto si ha libertà mentale e psicologica che non si ha in Italia. Un mondo diverso e molto migliore anche facendo i camerieri ci si sente parte della metropoli e siamo tutti molto rispettati”
“Esperienza da fare ma non a lungo termine. Ormai la tappa fissa per gli italiani è questa perchè la lingua per qualcuno può essere semplice, SBAGLIATO, a Londra nulla è semplice“
“si lavora tanto, gli inizi duri ma ora sono fortunato di lavorare per mcdonald che e’ un posto che tratta bene il personale“
“secondo a me a Londra si viene premiati in base a quello che si offre. Ci sono soddisfazioni che in Italia non si hanno, prima di tutto qua non si viene mai raccomandati e tutto si ottiene con le proprie forze“
“la meritocrazia e l’aria che si respira sono molto buone e salutari. I servizi pubblici sono ottimi e i trasporti pure. Qua si vive veramente bene, mi piacerebbe essere cresciuto qui e spero di avere famiglia con figli e farli vivere qua. Si ha una qualita’ di vita molto meglio dell’Italia, non solo in quanto a soldi ma anche mentale. Niente stress, fai quello che devi fare e ti arrivano i risultati…non stai sempre a litigare con tutti.“
“Mi piacerebbe rimanere ma anche ora che ho migliorato l’inglese non trovo nessun lavoro al di fuori di negozi e ristoranti, non m’interessa come carriera e sto pensando se realizzare almeno qualche sogno lavorativo sia meno o più importante di rimanere a Londra. Vorrei anche avere un lavoro che mi permetta uno stile di vita decente, non dico di lussi, ma sto sempre a contare i soldi. Ora parlo bene inglese, mi scoccia guadagnare tanto poco “
“Per un’esperienza breve per imparare l’inglese va bene, per viverci no. Ma non vedete come vivono qua? Bene o male in Italia se voglio vedere il medico di base riesco a vederlo il giorno stesso o quello dopo, a Londra mi fissano un appuntamento per il mese prossimo! Ci lamentiamo tanto del nostro paese ma non è tutto ora ciò che luccica“.
“Buona come esperienza di vita, Londra è sopravalutata, specialmente dagli italiani. Anche qui per avanzare bisogna fare i lecchini o farsi raccomandare, non è un posto perfetto. Ritorno in Italia, non vedo nessuna ragione per rimanere più a lungo.“
“Molto buona…alcune prime difficolta’ di inserimento ma con la scuola e amici italiani che mi hanno appoggiata ora mi sento realizzata. Appena miglioro il mio inglese, cerchero’ un lavoro migliore, ho una laurea e voglio fare di meglio di questo…non mi lamento del lavoro che ho ma vorrei realizzarmi ancora meglio. Si vede la differenza dall’Italia, qui sono tutti molto piu’ istruiti e competenti, dallo spazzino al presidente del consiglio, sanno fare bene il loro lavoro“
“Volevo un lavoro che mi permettesse di vivere discretamente e di avere una vita sociale. Lavorare nei ristoranti di sera non lo permette ed in più i ristoranti sono strapieni nei weekend. quindi la vita sociale se la fanno gli altri al posto tuo“