Che prospettive hanno i laureati italiani a Londra e nel Regno Unito nel 2020?

Continuamente arrivano laureati italiani a Londra o nel Regno Unito convinti di poter trovare lavoro nel loro campo immediatamente o di cominciare con un lavoretto qualsiasi e poi trovare qualcosa nel loro campo dopo qualche mese.

Purtroppo non è sempre un piano fattibile, prima di tutto molti laureati italiani, anche se convinti di avere un buon inglese, non sono abbastanza fluent da poter lavorare in un posto di lavoro dove la comunicazione scritta e verbale  è fondamentale.  In secondo luogo, senza esperienza, raramente riusciranno a trovare lavoro nel loro campo.

Il problema è che hanno molti soprattutto se vogliono lavorare in settori competitivi è che se non fanno subito un lavoro o stage nel proprio settore, la loro laurea in un certo senso “scade”. Ovvero i recruiter quando guardano il CV se non vedono esperienze recenti di valore, scartano il CV. Quindi perdere un paio di anni a fare il barista significa perdere il tren,o se si vuole lavorare in campi competitivi come per esempio la finanza.

Inoltre abbiamo anche l’incertezza causata dalla Brexit con molte aziende che, anche se non si spostano, stanno tagliando gli investimenti nel Regno Unito. Questo vale soprattutto per le aziende che operano sul mercato europeo e che usavano Londra come base per accedere al mercato unico. Queste sono aziende che spesso assumevano laureati italiani

Nelle ultime settimane  il governo britannico ha annunciato il nuovo sistema di immigrazione a punti con permessi di lavoro che non saranno adatti ai tanti  laureati italiani a Londra che arrivano a Londra sperando di fare i camerieri o i lavapiatti e poi migliorarsi. Per fare domanda bisogna avere un ottimo inglese ed esperienza prima di arrivare. 

Certe lauree sono comunque difficili da piazzare anche per un laureato britannico, semplicemente perchè ci sono tanti con la stessa laurea che non è molto richiesta dai datori di lavoro. 

Per esempio, molti graduate programmes cercano laureati in qualsiasi cosa per coprire qualsiasi ruolo, i laureati in materie considerate difficili come matematica e fisica sono spesso favoriti, non per avere la conoscenza della fisica ma per avere avuto il coraggio di scegliere una laurea difficile e di aver imparato a ragionare.

Nessuno si aspetta un laureato pozzo di sapienza, molti vogliono uno che non ha paura delle sfide e non si fa spaventare facilmente.

Non di rado quindi si trovano laureati in matematica o farmacologia che lavorano all’ufficio personale.  Certe lauree hanno invece la fama di essere facili e quindi sono considerate meno valide all’interno di un graduate programme. Ricordate che certi graduate programmes hanno migliaia e migliaia di cv da selezionare, quindi non è difficile scartare subito per tipo di laurea.

Job interview with manager in office
Molti laiureati italiani si lamentano che non riescono ad avere colloqui di lavoro nel loro settore

Tenete anche presente che avere una laurea non è sempre un vantaggio  e almeno un terzo di laureati britannici avora ha un lavoro cosidetto umile spesso anche con contratto a zero ore o a termine per il quale la laurea non serve.

Ricordatevi che sono tutti madrelingua, non lo fanno per problemi linguistici. Molti sono anche sottoccupati, ovvero hanno un lavoro part-time e non riescono a trovare un lavoro full time.  In questo modo non compaiono nelle cifre ufficiali dei disoccupati, ma non sono nemmeno veramente occupati e certamente non nel campo che hanno studiato.

Questi sono dati da prendere seriamente, un paese dove i laureati del posto faticano a trovare lavoro può non essere il posto migliore per cominciare la propria carriera lavorativa, indipendentemente dalle storie che si sentono spesso di neo-laureati senza esperienza che approdati a Londra hanno trovato subito un lavoro da £40.000.

Purtroppo nella maggioranza dei casi queste storie non sono vere o queste persone avevano comunque dell’esperienza in campi dove c’è poca competizione. Oppure lavorano nella televendita e sono bravissimi venditori, ma per fare quel tipo di lavoro non occorre avere una laurea e non tutti sono in grado di farlo.

Ci sono laureati italiani a Londra che riescono a trovare un lavoro quasi subito, generalmente però hanno molta iniziativa e sono sopra la media.

Nella City ci sono graduate programmes che offrono contratti iniziali da £40-45 mila a un neo-laureato, ci sono anche italiani che ci entrano.

Ma di solito non si tratta di laureati che non trovavano lavoro in Italia e che sono stati un anno o due disoccupati prima di decidere di partire, sono tutte persone che anche in Italia lavoravano o comunque non hanno perso tempo. La City paga bene, ma cerca gli high flyers da tutta Europa.

In tutti i campi i neo-laureati italiani che hanno successo arrivano già con un buon inglese, hanno finito la laurea velocemente, hanno cercato di raccogliere esperienza e si sono dati molto da fare con social media come LinkedIn.

Lavoro a Londra per italiani

La triste realtà è che per un recruiter un laureato che ci ha messo 7 anni a finire una laurea triennale, non ha mai veramente lavorato e  ha passato 2 anni a fare il barista a Londra per imparare l’inglese, non è un profilo molto interessante. I recruiters vogliono giovani motivati, con tanta iniziativa e che non hanno perso un minuto di tempo. Vogliono i giovani che vanno a ruba, non coloro che nessun’altro ha voluto prendere.

Non diciamo tutto questo per convincere nessuno a non partire per Londra o il Regno Unito, ma solo di partire un po’ informati della situazione reale e con i piedi ben per terra.

Ci sono tanti italiani laureati a Londra che faticano anche a  trovare lavoro da cameriere, è quindi fondamentale partire informati.

Per alcuni venire nel Regno Unito  e spendere 3000 o 4000 euro e poi tornare in Italia non è un grosso problema, per altri sono tutti i risparmi che avevano.

Altri diranno che va benissimo trovare un lavoro qualsiasi e che poi tramite la meritocrazia si può trovare un lavoro nel proprio campo.

Questo ragionamente funzionava nei periodi di boom (e non sempre comunque), ma ora quando l’economia sta cominciando a perdere colpi per via della Brexit, diventa più difficile fare un progetto di questo tipo.

Inoltre come abbiamo già accennato più passa tempo dalla laurea e più diventa difficile trovare un lavoro in quel campo. Indubbiamente alcuni  riusciranno a fare carriera nel settore per il quale lavorano nel Regno Unito, molto spesso la ristorazione, ma anche customer service o vendita al dettaglio, nella maggioranza dei casi la potevano anche fare senza una laurea.

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E non tutti i laureati italiani vengono a Londra per diventare manager di una filiale di McDonalds, non che ci sia niente di male, ma ci scrivono sempre tanti italiani arrabbiati e delusi convinti che sia una questione di discriminazione che anche con lauree e master, non riescono a trovare lovoro se non in ristoranti.

Rispettiamo il fatto che non tutti vogliono fare carriera nei fast food, ma crediamo che se si vuole una cosa bisogna anche prepararsi bene e non partire allo sbaraglio, pensando che la laurea e poco altro aprirà tutte le porte.

Quindi alcuni laureati italiani che arrivano senza esperienza riescono a lungo termine a sistemarsi,  ma bisogna essere consapevoli che c’è un grosso elemento di rischio, e sopratutto se si parla di lavoro che paga abbastanza per vivere e non contratti a zero ore e part time che sono  invece in aumento. E tra pochi mesi le porte si chiudono definitivamente ai nuovi laureati italiani. 

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