L’Irlanda del Nord è di nuovo sulla prima pagina dei giornali, questa volta perchè il governo britannico intende rinnegare l’accordo fatto con l’Unione Europea. Il concetto non è difficile, ma molti anche nel Regno Unito non lo comprendono.
Praticamente ai tempi di Tony Blair fu firmato un accordo chiamato Good Friday Agreement per trovare una soluzione alla violenza nell’Irlanda del Nord che continuava da decenni. Le due fazioni principali sono gli unionisti rappresentati politicamente dalla DUP che tendono a essere protestanti e vogliono rimanere parte del Regno Unito e i Repubblicani principalmente cattolici che vogliono unirsi alla Repubblica Irlandese, il loro partito principale è Sinn Fein. L’accordo decise che non doveva esserci una frontiera per persone e merci tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda. Ciò era possibile visto che entrambi i paesi facevano parte della UE.
Dal momento che il Regno Unito ha deciso di uscire dal mercato unico, ci deve essere una frontiera per le merci e le persone tra la Repubblica Irlandese e l’Irlanda del Nord. In fondo si tratta di una frontiera tra un paese UE e uno non UE che non appartiene nemmeno al mercato unico o all’unione doganale. Mettere una frontiera però sarebbe contro i termini del Good Friday Agreement e creerebbe altra instabilità.
La soluzione che era stata trovata con la UE che Boris Johnson aveva firmato era che l’Irlanda del Nord sarebbe rimasta nel mercato unico europeo, non ci sarebbe stata una frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord, ma la frontiera e dogana sarebbero state tra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord.
Ora la cosa funziona, l’Irlanda del Nord è l’unica nazione dell’Unione che sta crescendo economicamente essendo parte del mercato unico e la maggioranza degli irlandesi del nord è contenta della situazione. Ma non la DUP, ovvero gli unionisti che non vogliono una frontiera con la Gran Bretagna. Inoltre questa situazione è un’occasione per Johnson di riprendersi, visto che il suo indice di gradimento è andato sotto lo zero.
Boris Johnson e il suo governo vogliono quindi modificare l’accordo senza il consenso della UE, il che è quasi sicuramente illegale.
Il governo ha annunciato di voler eliminare i controlli sugli articoli in arrivo dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord, se non vanno nella UE.
Il governo prevede invece la creazione di una “corsia verde” con meno controlli per chi vende merci in direzione dell’Irlanda del Nord e una “corsia rossa” con i controlli esistenti per le merci destinate ai paesi dell’UE. Inoltre, le politiche fiscali dell’Irlanda del Nord ritornerebbero ad essere allineate al resto del Regno Unito e le controversie commerciali dovrebbero essere risolte da un arbitrato indipendente piuttosto che dalla Corte di giustizia europea. La UE non prende la cosa alla leggera e comincerà a fare causa al Regno Unito se decide di cambiare l’accordo.