I ristoratori e gli albergatori non vedono le nuove leggi sull’immigrazione in modo molto positivo. Ritengono siano un disastro per il settore e dovranno cambiare come sono gestiti.
La preoccupazione maggiore è senza dubbio per posti come Londra che ha una industria per la ristorazione molto dinamica e sempre in cambiamento. Con le nuove leggi i ristoranti faranno fatica a trovare personale e dovranno abituarsi a lavorare con sempre meno personale.
I piani del governo di porre fine alla migrazione “poco qualificata” dalla UE, che renderebbe effettivamente impossibile ai ristoranti chiedere permessi di lavoro, non sono stati accolti particolarmente bene.
Secondo le proposte, il governo esorta ià datori di lavoro a non usare la manodopera a basso costo proveniente dall’Europa, investendo invece in personale britannico e nello sviluppo della tecnologia di automazione.
La ministra degli interni Priti Patel ha anche affermato che qualsiasi carenza di manodopera potrebbe essere affrontata formando coloro che sono “economicamente inattivi”. Che in un paese con una disoccupazione molto bassa significa, disabili, malati cronici, persone che curano familiari disabili gravi, pensionati che sono andati in pensione prima dei 65 anni e genitori che stanno a casa con i figli piccoli.
Ma nessun padrone di ristorante prende seriamente la proposta di mettere a fare i camerieri e gli assistenti di cucina persone che sono malate e disabili o persone che sono già occupate da altre responsabilità.
Quindi è molto probabile che diveàrse catene dovranno fermare l’espansione e non aprire altri locali per il semplice fatto che non troveranno il personale. Senza dubbio le catene di fast food hanno sempre la possibilità di formare il personale nuovo in pochi giorni se non poche ore ma lo stesso non vale per i ristoranti tradizionali, soprattutto quelli di lusso che richiedono una professionalità che non si inventa in due giorni.
È anche vero che fuori Londra le catene hanno anche personale britannico, ma spesso si tratta di giovani e studenti che lavorano solo part time e che fanno il lavoro solo fino a quando non trovano di meglio. Molte catene hanno anche bisogno di personale disposto a rimanere e fare carriera interna.
Per il momento ci sono ancora i cittadini europei che fanno settled status e decidono di rimanere ma naturalmente molti di questi se ne andranno nel corso degli anni. Per il momento nessuno spera che il governo cambierà idea, fermare l’immigrazione era stata una delle promesse maggiori durante la campagna per il referendum per la Brexit.