Dobbiamo fare tutti il settled status, ma non basta

Tanto si parla che tutti i cittadini comunitari devono fare il settled status ora e questo vuol dire tutti indipendentemente da quanti anni sono in UK, se non sono cittadini britannici.

Girano ancora tanti voci che dicono che dicono che certe categorie non devono farlo. Tra gli esempi che ci sono arrivati sono (sicuramente ce ne sono anche altri): chi ha il National Insurance Number da almeno 5 anni, chi vive qui da almeno 20 anni, chi è sposato con un britannico, chi è iscritto all’AIRE.

Queste cose non sono assolutamente vere, tutte queste categorie DEVONO FARE IL SETTLED STATUS.

E se ci fosse no deal anche il prima possibile. In questo caso la libera circolazione termina dal 1 novembre e gli europei non avranno più diritto a vivere e lavorare in UK automaticamente. Tutti tranne i cittadini comunitari che sono residenti in UK il 31 ottobre 2019.  In teoria i cittadini comunitari avranno tempo fino al 31 dicembre 2020 per fare domanda. Ma come si può distinguere tra chi è residente e chi è appena arrivato se non ci sono documenti?

La risposta è che si può fare solo mostrando contratti di affitto e di lavoro, ricevute della council tax, utenze a proprio nome ecc. ecc. Ma la cosa diventa complessa e arbitraria. E non tutti possono uscire di casa con 5 anni di prove di residenza in borsa. Ci sono già datori di lavoro e padroni di casa che non vogliono cittadini comunitari o non li vogliono se privi di settled status.

Dal 1 novembre se usciti con un no deal non esiste più l’obbligo di non discriminare contro cittadini europei. Inoltre le pene per chi assume o affitta ad un clandestino (che sarebbero i cittadini comunitari senza settled status o appena arrivati senza permesso di lavoro)  subisce pene molto severe – fino a 5 anni di prigione e 20 mila sterline di multa. Un sistema simile vale per le linee aeree che volano nel Regno Unito, quindi se prendete per un volo per il Regno Unito dovrete dimostrare che avete il diritto alla residenza se non avete un biglietto di ritorno.

Molti datori di lavoro e padroni di casa preferiscono non correre rischi se non sicuri. Quindi ci saranno molti cittadini comunitari perfettamente legali a cui saranno negati lavoro o servizi pubblici ingiustamente. Non siamo noi a dirlo ma tutti i maggiori esperti di immigrazione del paese. Possiamo solo sperare che il governo si renda conto che il piano di introdurre un nuovo sistema dal 1 novembre non è possibile e ritorni al piano di Theresa May.

Quest’ultimo però in caso di no deal avrebbe comunque terminato la libera circolazione ma avrebbe avuto un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020. In questo periodo, i cittadini comunitari avrebbero potuto ancora lavorare ma solo con un permesso di lavoro temporaneo e non rinnovabile. Anche questa opzione non farebbe contenti coloro che vorrebbero trasferirsi a tempo indeterminato.

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The Residential Landlords Association revealed in April that around a fifth of its members were “less likely to rent to nationals from the EU or the European Economic Area” as a result of such policy.

The Migration Observatory at the University of Oxford said that the government will not be able to “introduce meaningful restrictions” on free movement after a no-deal Brexit, “because employers won’t be able to distinguish new arrivals from EU citizens already living in the UK until the settlement scheme is concluded at the end of 2020.”

NHS Providers, a lobby group of the healthcare sector, also raised concerns at the announcement in August that citizens from EU countries (except for Ireland), Norway, Iceland, Liechtenstein or Switzerland visiting England after Brexit will be chargeable for health treatments “unless they fall within one of the existing exemptions.”

da “What ending free movement of people between the UK and the EU on October 31 means in practice (and solutions)

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Esiste però un altro grosso problema. Il settled status non ha nessun documento cartaceo che prova la residenza. Quindi datori di lavoro, padroni di casa, impiegati della sanità o di banca, impiegati del check in all’aeroporto e tanti altri devono controllare il vostro settled status sul sito del governo.

Il gruppo per i diritti dei cittadini comunitari in Uk The 3million ha illustrato come funziona il sistema per controllare il permesso di residenza e di lavoro di un cittadino comunitario.

Facile immaginare  che certi datori di lavoro, padroni di casa preferiranno non perdere tempo e fare tutta questa strana procedura e scegliere una persona con cittadinanza britannica e un permesso di residenza cartaceo. Nessuno è stato in grado di chiarire come gli impiegati di check in in aeroporti esteri potranno controllare il permesso di residenza in questo modo.

Si spera che le cose vengano chiarite o sistemate velocemente. Nel frattempo per maggiore informazione e per rimanere aggiornate potete seguire The 3 Million su Facebook o Twitter.

 

 

1 commento su “Dobbiamo fare tutti il settled status, ma non basta”

  1. Italiana in Kent

    Due settimane fa ritornavo dalle vacanze da Dubai, abito nel Kent e vivo in Inghilterra da 23 anni, per me questa era casa mia. Ma non per la linea area senza prova di residenza non volevano farmi imbarcare e non volevano controllare il mio settled status online. Alla fine mi hanno imbarcato all’ultimo momento. Ho contattato l’Home Office e mi hanno comunicato che online e’ e online resta. Come faremo? Sara’ un incubo continuo.

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