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Che fanno gli italiani a Londra o nel Regno Unito?

Da tempo raccogliamo esperienze di italiani a Londra e nel Regno Unito per far vedere la varietà di situazioni e punti di vista che si possono incontrare. Anche se abbiamo tanti lettori che vivono in tutti gli angoli del Regno Unito, anche posti piccolissimi, la maggioranza si dirige sempre verso Londra.

Indubbiamente sono tutti casi individuali ma si nota la tendenza di chi abita da anni e quindi arrivato PRIMA della crisi economica del 2008,  che mediamente si è sistemato, anche se non pochi si lamentano di avere visto le condizioni di vita peggiorare negli ultimi anni e alcuni sono abbastanza pessimisti. Le esperienze di italiani a Londra non sono tutte uguali.

Ci sono poi esperienze  dall’inizio della campagna elettorale per il referendum per uscire dall’Unione Europea. Molti hanno visto cambiare l’atteggiamento nei confronti degli immigrati a causa di una retorica spesso aggressiva dei politici che volevano il Brexit. Altri invece non hanno notato nessun cambiamento.

Gli italiani senza  molta esperienza (informatici e altri con esperienza in settori specializzati ancora riescono a trovare lavoro molto remunerativo in tempi brevi)  arrivati DOPO la crisi economica del 2008 si dividono in due gruppi:

i delusi che ancora dopo alcuni anni si ritrovano a fare lavoretti mentre erano venuti per migliorare la propria situazione lavorativa ed economica

gli speranzosi che anche se ancora non hanno una situazione lavorativa ideale e convivono in stanze o appartamenti con altri, sono convinti di poter sistemarsi bene nei prossimi anni.

Abbiamo qualche caso di persona con poca esperienza che ha trovato subito lavoro in un settore che non fosse ristorazione/vendita al dettaglio e simili, la maggioranza di coloro che arrivano senza esperienza sembra cominciare dai ristoranti o negozi e come sappiamo questo non soddisfa tutti quando partono con aspettative maggiori.

Una lamentela comune a tutti, tranne coloro che hanno ottimi stipendi, è il fatto che anche a 30 o 40 anni bisogna sempre condividere un appartamento o casa con altre persone e dopo averlo fatto per anni molti sono molto stufi.

Vogliamo fare  notare alle diverse persone  che  ci hanno scritto con tanta rabbia che non erano d’accordo con una data esperienza,  che noi pubblichiamo tutte le esperienze di italiani a Londra o nel Regno Unito (abbiamo solo scartato un numero limitato di testimonianze; alcune perché incomprensibili, l’altra faceva pubblicità al proprio servizio e altre rispondevano solo si o no) anche quando non siamo d’accordo.

Se non siete d’accordo con qualcosa, scrivete un commento in basso mantenendo toni civili e cortesi e non mandate email piene di insulti a noi. Come sempre tutte le esperienze e i punti di vista sono molto diversi tra loro, se la vostra esperienza è stata completamente diversa, non significa che chi ha descritto la propria situazione non racconti la verità o si meriti di venire insultato.

Spesso chi dice che non si trova bene a Londra e vuole tornare a vivere in Italia viene accusato di essere un fallito oppure ci chiedono di non pubblicare esperienze negative. Chi collabora a questo sito generalmente si trova bene in UK, visto che quasi tutti noi ci viviamo da almeno 20 anni. Riteniamo che tutte le testimonianze siano ugualmente importanti, per ognuno di noi che è rimasto sono passate decine e decine di italiani che non hanno deciso di rimanere.

Le testimonianze di italiani  continuano ad arrivare, non possiamo elencarle tutte ma eccovi le ultime che abbiamo pubblicato 

Leggi le esperienze di italiani a Londra e nel Regno Unito

 

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2 commenti su “Che fanno gli italiani a Londra o nel Regno Unito?”

  1. Alessandra

    Un piccolo punto vorrei sottolineare, che magari passa inosservato, anche se io lo ritengo fondamentale, ed è una piccolo comun denominatore
    che almeno “ci unisce” ( l’italiano non ha un unità nazionale e di questi tempi men che meno) : Nessuno o quasi alla domanda “torneresti in Italia” risponde “Si”. Questo forse ci fa capire che anche se è stressante la vita, si devono condividere stanze e case, c’è poco lavoro ecc.. il peggio rimane sempre tornare a casa.

  2. Alessandra

    Un piccolo punto vorrei sottolineare, che magari passa inosservato, anche se io lo ritengo fondamentale, ed è una piccolo comun denominatore
    che almeno “ci unisce” ( l’italiano non ha un unità nazionale e di questi tempi men che meno) : Nessuno o quasi alla domanda “torneresti in Italia” risponde “Si”. Questo forse ci fa capire che anche se è stressante la vita, si devono condividere stanze e case, c’è poco lavoro ecc.. il peggio rimane sempre tornare a casa.

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