Il funerale dell’ammiraglio Nelson

Tutti avranno sentito parlare del famoso funerale di Principessa Diana o di Winston Churchill, ma non possiamo dimenticarci il funerale dell’ammiraglio Nelson.

Perito durante la battaglia di Trafalgar, colpito da un tiratore francese il famoso ammiraglio è riuscito però a vincere quella famosa e decisiva battaglia. I suoi resti furono riportati in patria dalla sua nave, la HMS Victory che ora potete vedere a Portsmouth.

Si dice che per conservare il cadavere sia stato immerso nel brandy, privando così i marinai della Trafalgar del consueto drink. Sembra che per disperazione diversi marinai abbiano sorseggiato il brandy che conteneva l’ammiraglio.

Ovviamente data la morte improvvisa non c’è stato tanto tempo per organizzare un funerale di stato, ma l’uomo era un eroe e si meritava un grande funerale di stato. Fu quindi deciso, visto il fatto che era un ammiraglio e abituato all’acqua, di fare il suo funerale sul Tamigi.

I suoi resti mortali furono messi in una camera ardente al Maritime Royal Hospital di Greenwich e il giorno 8 di gennaio del 1806 il corpo di Nelson fu messo su un imbarcazione funebre con un baldacchino nero e accompagnata da una flotta di oltre 60 imbarcazioni.

Nelson non era in una bara, ma in quattro bare diverse messe una dentro l’altra. La bara più piccola era stata fatta dal legno della nave di Nelson durante la battaglia del Nilo. Le tre bare erano rinchiuse in una grande bara dorata e ornata che era l’unica che il pubblico poteva vedere.

Il funerale non era solo grande ma ebbe anche una profonda importanza emotiva, un po’ come il funerale della Principessa Diana quasi 200 anni dopo. I londinesi erano partecipi e provati da questa grande perdita. Ora siamo più critici nei confronti dell’ammiraglio Nelson, un uomo prodotto da una nazione imperialista che giustificava anche la schiavitù, ma allora era un grande eroe nazionale.

Le bare furono poi portate nella cattedrale di St Paul’s per il funerale religioso. La processione sul Tamigi fu ricreata nel 2005 per il 200esimo anniversario della battaglia di Trafalgar.

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