Esiste molta confusione sullo settled status, come esiste confusione sulla Brexit in generale.
29,7% delle persone che hanno risposto al nostro sondaggio sulla Brexit con un altro 10 % che ne ha sentito parlare ma non sa di cosa si tratta.
Inoltre, tra coloro che ne hanno sentito parlare, abbiamo avuto risposte di persone che credono di non doverlo fare perché hanno il NIN, sono qui da anni, sono iscritti all’AIRE o addirittura perché italiani e quindi esenti.
Invece tutti coloro che non hanno già la naturalizzazione britannica e vogliono rimanere nel Regno Unito dopo la Brexit, devono fare domanda per il settled status.
Alcuni sono anchemolto convinti di avere ragione e di non doverlo fare, ma per chi avesse dubbi consigliamo di verificare il tutto direttamente sul sito del governo.
Gli avvocati di immigrazione continuano a ripetere di informare gli europei in UK per evitare un altro disastro come quello della generazione Windrush. Come sito che si rivolge alla comunità italiana nel Regno Unito ci sentiamo in dovere di informare i nostri lettori in merito.
Se non siete al corrente del caso Windrush, si parla di quella generazione di persone che venute da diversi paesi dei Caraibi PRIMA che questi paesi dichiarassero indipendenza dal Regno Unito.
Nel caso della Giamaica per esempio, l’indipendenza fu dichiarata nel 1962 e quindi coloro venuti prima erano effettivamente cittadini britannici. Theresa May quando era secretario degli interni cambiò le leggi sull’immigrazione creando quello che lei stessa decise di chiamare ‘hostile environment’ ovvero ambiente ostile.
Questo ambiente ostile introduce il controllo di immigrazione nella vita civile, rendendo responsabili di controllare se un individuo è immigrato legalmente anche padroni di casa, ospedali, datori di lavoro, scuole e altro.
Purtroppo coloro che arrivati, spesso da bambini, come cittadini britannici, che non avevano chiesto mai il passaporto si sono ritrovati recentemente non in grado di dimostrare di essere cittadini britannici e legalmente nel Regno Unito.
Quindi ci sono state deportazioni, sfratti, persone a cui sono state negate cure mediche e altro. Nella maggioranza dei casi si trattava di persone che erano arrivate da bambini, che hanno sempre lavorato e studiato qui e non si ricordano nemmeno il paese natale.