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Marco scrive che gli italiani a Londra sono sfruttati

Quando sei venuto/a a Londra/Regno Unito? 
2018
 
Come hai cercato una sistemazione fissa e hai avuto problemi? 
 A fatica, sono stato truffato da un itaiano e ho perso soldi della caparra da un altro
 
Come hai cercato lavoro? 
Internet
 
Quanto tempo ci hai messo a trovare il tuo primo lavoro? 
un mese, sono laureato e non volevo un lavoro qualsiasi ma ho dovuto accontentarmi come si accontentano tutti gli italiani a Londra, che sono gli schiavetti degli inglesi, una vergogna
 
Che tipo di esperienza di lavoro o titoli di studio avevi all’arrivo? 
 
Laurea e ho lavorato nell’impresa di trasporti di mio zio
 
Come era il tuo inglese all’arrivo? 
 
Scolastico avanzato, sempre voti alti inglese
 
Quale e’ stato il tuo primo lavoro? E che lavoro stai facendo adesso? 
 
Lavapiatti, cameriere e barista, tutti i lavori degli italiani
 
Come definiresti la tua esperienza a Londra/Regno Unito fino ad ora? E per quali motivi? 
 Spaventosa, Pensavo di trovare qualcosa di molto meglio, avevo amici a Londra che mi dicevano che era una pacchia. Si divertono non ci sono dubbi, lavorano, trovano ragazze, bevono e vanno in discoteca ma non mettono fondamenta, nessun italiano che ho visto ha fondamenta solide, vivono tutti alla giornata o settimana, tanta droga, tanto sesso e poco altro. Mangiano male e vivono in posti schifosi alcuni in condizione di zozzume e squallore peggio di maiali. Ma si danno arie e si sentono arrivati. Me ne torno in Italia, ci lamentiamo tanto ma alla fine in Italia si vive molto meglio, non ho visto case sporche e disastrate come a Londra. In quanto a sfruttamento pure qua a Londra non si scherza, lasciamo perdere. 
 
Consiglieresti ad altri di partire per Londra/Regno Unito e per quali motivi? 
Solo per un annetto per imparare l’inglese, poi tornate in Italia a cercare di cambiarla e migliorarla. L’Italia ha pagato la vostra istruzione, avete un debito da ripagare.
 
Potresti dare due consigli utili a chi deve ancora partire? 
Non pensiate di venire a trovare un futuro, gli italiani a Londra sono sfruttati e vivono come maiali. 

2 commenti su “Marco scrive che gli italiani a Londra sono sfruttati”

  1. Questa è la realtà, Marco ha ragione. Sono qui da molti anni, e ho constatato che la situazione è peggiorata da prima del referendum. Gli inglesi considerano gli italiani buoni per la ristorazione, e basta. I lavori che si trovavano fino allo scorso anno erano cameriere o lavapiatti, mai conosciuto un inglese che si abbassi a fare un lavoro tanto umile, per loro ci sono le carriere da laureati con stipendi che gli permettono di comprare una casa vera (se non ce l’hanno già). Ammesso che vi attiri l’idea di lavorare in un ristorante, informatevi prima sugli affitti. A Londra una stanza con condivisione di bagno e cucina con altri può costare quanto uno stipendio da lavoro a tempo pieno, quindi conviene cercare fuori Londra, con lo svantaggio però dei tempi e i costi dei trasporti. Fate bene i vostri conti e siate molto realisti, niente illusioni. Dopo Brexit e covid la situazione è ormai drammatica, perché i ristoranti rimasti, nemmeno quando riapriranno, non avranno bisogno di nuovo personale. Se venite per migliorare la lingua evitate di stare con italiani o non-inglesi, altrimenti il vostro inglese non migliorerà, ovvio. L’inglese che si parla con altri emigrati è troppo basica e stereotipata. Sul razzismo non saprei, dipende non solo da chi incontri, ma anche da chi sei: se mantieni un profilo basso, non ti lamenti e sei gentile non troverai ostilità. Del resto anche gli italiani sono così con chi viene da fuori, no? Certo che in Italia, la qualità della vita è un’altra cosa, ci sono le piazze, le spiagge, le montagne vere, i mercati, il sole!

    1. Giusta l’osservazione sulle paghe e sugli affitti. Gli italiani vengono a fare quello di cui sono capaci, tranquilla che quelli titolati (o meglio, “skilled”) i ristoranti li vedono solo da seduti al tavolo per farsi servire. A Londra le chiacchiere ed i soldi di mamma’ durano poco (contrariamente all’Italia), e’ questo il problema di molti italiani.

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