Già nel 2019 l’Ente Internazionale per la Conservazione della Natura aveva stabilito che non c’erano abbastanza gatti selvatici scozzesi per garantire la sopravvivenza della specie. 

Nessuno ha un’idea di quanti ne siano rimasti, chi parla di 30 e chi dice forse 200 o poco più, ma il problema maggiore è la mancanza di diversità genetica e molti di loro sono forse ibridi di gatti domestici.  Forse il vero e proprio gatto selvatico scozzese, come razza separata, non esiste nemmeno più e possiamo solo parlare di gatti selvatici che si trovano in Scozia. Non la stessa cosa. 

Ci sono stati casi di animali che erano anche in numeri anche più  ridotti e che si sono risollevati e ora stanno aumentand. L’importante è capire che in tutti questi casi sono stati fatte cose specifiche per far crescere la popolazione. In Scozia non si sta facendo molto. Ci sono organizzazioni che si occupano anche del gatto selvatico. Purtroppo sono troppe e nessuno si sta concentrando a fare qualcosa di concreto. 

L’Unione Europea aveva stanziato fondi per salvare il gatto selvatico scozzese, ma UK sta per uscire completamente dalla UE e perderà questo aiuto.  Difficilmente un governo britannico che per la pandemia dovrebbe dare soldi a tutti, metterà fondi per il povero gatto scozzese. 

Inoltre, per salvare una specie bisogna creare una zona specifica per permettere all’animale di vivere e riprodursi indisturbato. Altri paesi usano parte dei loro parchi nazionali per creare queste zone sicure. Invece in UK i parchi nazionali non appartengono allo stato, ma sono un conglomerato di terreni privati. 

Non ci sono idee in giro al momento e tra COVID e Brexit tutti hanno problemi maggiori a cui pensare e il nostro gatto selvatico dovrà cavarsela da solo. 

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