Durante la campagna elettorale prima d+el referendum era stato promesso che il Regno Unito sarebbe rimasto nell’Erasmus + anche in caso di Brexit. Come sarebbe stato possibile non è chiaro visto che il Regno Unito dopo la Brexit non ha intenzione di accettare la libera circolazione e l’intervento della corte di giustizia europea..
Johnson comunque ha sempre dichiarato di poter ottenere l’impossibile, ovvero avere “the cake and eat it” come si dice in inglese. C’erano quindi ancora coloro che speravano che durante le trattative per l’accordo, la partecipazione del Regno Unito all’Erasmus sarebbe stata salvata.
Ieri sera però hanno votato contro potenziali trattative per rimanere nell’Erasmus, quindi salvo altri colpi di scena, il Regno Unito legalmente dovrebbe uscire dall’Erasmus+ alla fine di quest’anno.
Le reazioni sono state generalmente negative ma ci sono diverse voci che invece si dichiarano contenti della notizia, in genere credono che Erasmus sia stato finanziato quasi esclusivamente dal contribuente britannico e che gli unici a trarne vantaggio erano gli europei non britannici.
Ciò non è proprio vero ma continua sulla linea di pensiero di molti per quanto riguarda la Brexit, che il contribuente britannico paga per tutto per non ottenere vantaggi. Diverse volte mi sono sentita dire che se le pensioni italiani sono più alte di quelle britanniche è perché sono pagate dal contribuente britannico. Dopo aver pagato le pensioni italiane (e quelle polacche!) non rimane molto nelle casse dello stato per il povero pensionato britannico.
In realtà molti studenti britannici hanno felicemente usufruito dell’Erasmus e le università
Concordo con l’articolo.
Una studente universitaria pro-Brexit poco dopo il referendum mi disse che lei era disgustata che il governo britannico pagava per la ASL italiana!!
Il livello educativo medio dei britannici è molto basso e la maggior parte sono ignoranti di tante cose, non solo sulla UE.