Ieri si è tenuto il meeting del governo britannico ed esperti per decidere che misure prendere per il coronavirus. La decisione è stata quella di non prendere grosse misure per il momento, perché il governo britannico, a differenza di altri paesi che sono troppo emotivi, si basa sulla scienza e a quanto pare la scienza dice che chiudere scuole ed eventi non serve a niente.
Le uniche misure prese sono praticamente quelle di lavarsi le mani e di stare a casa per sette giorni, se si hanno sintomi di coronavirus. Le persone con sintomi non devono contattare medico o NHS 111 o tanto meno recarsi al pronto soccorso e non verranno fatti tamponi. Solo chi ha sintomi gravi, come difficoltà a respirare dovrà contattare NHS 111. In questo modo chiaramente il numero dei casi sarà sempre basso perché solo chi é seriamente ammalato risulterà positivo.
Il governo ha deciso in base alla scienza di non prendere altre misure troppo presto, certe misure come chiusura delle scuole o tenere la distanza verranno forse prese quando l’epidemia è al picco. Non sappiamo dove si trovano gli studi che affermano che bisogna aspettare che arrivi il peggio prima di prendere misure.
Parte della teoria però crede che se il virus circola in tutta la popolazione e circa il 90% lo prende si crea immunità di gregge. Il problema con questa teoria è che se oltre 50 milioni di persone prendono il coronavirus con una mortalità di almeno il 2%, si parla di un milione di morti. Non una cosa da prendere alla leggera, anche se gli ‘esperti’ che consigliano il governo parlano di poter avere una mortalità del circa 1%. Come, non lo sappiamo.
Il secondo problema è che il Chief Medical Officer che consiglia il governo è convinto che si tratti di una influenza, una brutta influenza senza dubbio, ma un’influenza normale. In realtà è un virus nuovo che potrebbe anche mutarsi e quindi il discorso dell’immunità di gregge non funzionerebbe e si sacriferebbe un milione di persone per niente.
Indubbiamente molti eventi verranno cancellati e molti datori di lavoro faranno lavorare da casa ma sono scelte individuali.
Le reazioni vanno dal molto positivo al estremamente disgustato, non tutti i britannici sono contenti e molti vorrebbero chiudere scuole e bloccare eventi.
Le reazioni degli italiani in UK non sono generalmente molto positive e ne mettiamo alcune qui sotto. Se volete aggiungere la vostra esperienza o opinione potete farlo usando il modulo qui sotto.
Maria scrive: “Lo fanno solo per avere la loro Brexit, della gente non gliene frega nulla e sappiamo che Johnson è solo un raccontaballe. La sanità inglese è da terzo mondo, chi si ammala è spacciato“
Franco scrive: “Finiamola di fare allarmismo, Boris ha mostrato stasera di essere un grande statista, ha ascoltato gli scienziati e prese decisioni sensate, se si serra tutto il virus poi torna“
Chiara scrive da Londra: “La situazione è preoccupante. Nessuna misura reale presa da parte delle istituzione. Arriverà anche qui, se non sia già qui e beatamente nascosto. Ho paura. Vorrei andare a casa, ma non posso entrare in Italia, ho finito i giorni di quarantena e lunedì dovrò tornare a lavoro, come se niente fosse, prendendo i mezzi e aspettando che scoppi il peggio, anche qui.”
Enrica scrive da Londra: “Affrontano il problema con superficialità, credono sia sufficiente lavarsi le mani e stare a un metro di distanza l’uno dall’altro, qui interessa una sola cosa e cioè che l’economia vada avanti!! Il loro sistema sanitario è piuttosto scarso“
Mari scrive da Londra: “Dicono di non fare gli isterici come gli italiani e di andare a lavorare e fuori al weekend, di comportarsi normalmente tanto si tratta solo di un’influenza leggera che passa nel giro di una settimana al massimo“
Roberta scrive: “Nella scuola di mio figlio hanno trovato tre casi ma hanno deciso di tenere tutto aperto perché tanto è solo un leggero raffreddore“
Anonimo da Londra scrive; “Tanti miei amici pensano che l’Inghilterra non stia prendendo la questione seriamente e che non sia pronta per una cosa del genere. A parer mio , nessuno è pronto per una situazione simile, l’Italia in primis ha deciso di fare definitivamente qualcosa dopo molti, troppi casi. Sono sicura che lo stato saprà muoversi di conseguenza” .
Federico scrive da Londra: “Continuo a lavorare e stasera vado in discoteca, l’Italia funziona male perché la gente trova qualsiasi scusa per non lavorare. Sono contento di vivere in Inghilterra e non in Italia“
Giulia scrive da Londra: “Mi sento veramente avvilita. Si sta giocando con la vita delle persone e nulla è stato fatto. È vergognoso come stiano mettendo l’economia prima della vita di molte persone. Brava italia e fiera di essere italiana <3“
Matteo scrive da Londra “Due casi accertati da tampone su bambini che frequentano asilo ed elementare (primary school) in south Kensington. A nessun compagno di classe è stato suggerito o imposto un periodo di osservazione in isolamento, tutti in classe quindi. Le nuove disposizioni del governo emanate oggi prevedono 1 settimana (e non due) di isolamento casalingo all’insorgere dei sintomi; vietato andare in ospedale o chiamare il nr di emergenza se i sintomi non sono gravi. Approccio inspiegabile, motivato esclusivamente a non creare impatti sul sistema economico.“
Magnana scrive: “Sono qui a Bristol dove la situazione sembra ancora calma ma io mi sono messa quasi in autoquarantena anche se vivo a Keynsham, un paesino vicino Bristol. Io ho paura. vorrei che l’Inghilterra prendesse le stesse precauzioni dell’Italia per non arrivare all’estremo. Anche io fino all’ultima settimana pensava fosse una semplice influenza ma ora sono molto preoccupata.“
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