Una volta che sembra tanto tempo ma era solo circa due anni fa, prima della pandemia, gli italiani venivano a Londra a fare i camerieri, i baristi e gli aiuti cuoco per fare un’esperienza o imparare l’inglese ma spesso anche con la speranza di poter fare carriera. Ora non è più possibile, con le nuove leggi per l’immigrazione bisogna già avere una carriera
Il barista nel Regno Unito è uno che prepara caffè ovvero cappuccino, espresso, latte, americano e tutti i tipi di caffè che le catene della high street hanno reso popolari. Era un lavoro piuttosto comune tra gli italiani che arrivano a Londra. Mentre alcuni club privati e mense aziendali pagano la living wage, le catene pagano molto meno della living wage e quindi molti si lamentavano che non riescivano ad arrivare a fine mese.
Ci sono due living wage: quella ufficiale del governo che si chiama National Living Wage e paga £8.91 in tutto il paese a chi ha compiuto 25 anni e quella ritenuta il minimo per vivere decorosamente e si chiama Living Wage e paga £11,05 a Londra. La minimum wage ufficialmente non esiste più.
Come sempre avevamo le due opinione opposte, chi non riteneva sensato venire fino a Londra a fare un lavoro come il barista superati i 21 o 22 anni, chi invece è semplicemente contento di lavorare. In poche parole, non tutti i baristi a Londra sono contenti di esserlo.
Le catene offrono anche opportunità di carriera e anche qui ci sono opinioni diverse. Chi è contento di fare carriera di questo tipo che dimostra l’esistenza della meritocrazia nel Regno Unito. Carriera che è diversa dalla carriera che si può fare nella ristorazione tradizionale, questi sono in effetti fast food. Chi invece lo considera un lavoro alienante che viene fatto solo da persone che non sanno fare altro.
Esisteva allora chi veniva a fare il barista mentre migliora l’inglese per poi trovare un lavoro non nei fast food in seguito. Questa strategia in effetti aveva cominciato a funzionare sempre meno, specialmente per i laureati con poca esperienza che mentre imparano la lingua si fanno passare davanti da altri laureati freschi freschi e disposti a lavorare. Con la Brexit è diventate impossibile.
Una cosa ci si chiede, chi ci perde di più con le nuove leggi di immigrazione, gli italiani o il Regno Unito?
Passiamo alle esperienze di baristi a Londra
Questo barista italiano diceva:
“Di venire a Londra e provare, ci sono tanti lavori come il mio, dovrete lavorare tanto ma possono anche darvi una promozione, non è un lavoro che richiede molta intelligenza ma se siete in Italia a grattarvi la pancia sempre meglio venire a Londra a fare il barista, sono lavori che potete trovare in un paio di giorni e se volete potete rimanere anni e diventare manager”
Un altro italiano che fa il barista a Londra spiega:
“Non pensare che sia semplice, quasi sempre troverai un lavoro sottopagato e sottopagato tanto, conosco tanti italiani che hanno i buchi nelle scarpe e dopo avere pagato affitto, trasporti e mangiare rimangono con zero sterline. Se proprio vuoi fare un’ esperienza e migliorare l’inglese vieni sicuramente ti divertirai tanto, è facile fare amicizie ma con tanto viavia non rimangono a lungo. Molti italiani arrivano e quasi tutti ritornano in Italia entro 2 anni”
Un italiano di 21 anni che fa il barista dice:
“Se non avete un lavoro o un’altra che vi lega in italia, VENITE!! Questa è un esperienza di vita unica.. Venite qui con la testa giusta peró.. Prima trovate lavoro e poi con la paga vi ci andate a divertire.. Non fate che vi sputtanate tutti i soldi le prime settimane cosi da non poter pagare neanche la oyster per spostarvi e cercare lavoro (cose comuni qua)… E poi se nn sapete non sperate di venire qua e impararlo in un mese.. Detto questo qui si sta bene ma devi avere un carattere forte perche senno Londra ti distrugge sia fisicamente che emotivamente..”
Non tutte le esperienze di baristi a Londra sono uguali
Un’altro italiano che fa il barista aggiunge:
“La situazione reale a Londra non e’ quella che si sente in Italia, in pochi raccontano le cose come stanno per paura di venir giudicati male”
Un altro italiano che fa il barista aveva deciso di tornare in Italia:
“in linea di massima no, qui nessuno parla inglese e non lo imparerete, il lavoro e’ quello che e’, pagato poco e gli immigrati fanno sempre lavoro da immigrati che gli inglesi non vogliono fare, ci danno gli scarti. Noi italiani abbiamo inventato la civilta’ ora riprendiamo a lavorare in Italia e smettiamo di emigrare, all’estero non staremo meglio, noi italiani non siamo meno di nessuno, al contrario siamo un popolo con tanto talento e intelligenza”
Un altro ancora si lamentava che il tenore di vita era troppo basso e che lavoro come questo si trovava anche in Italia:
“Penso di tornare in Italia, sono venuto per studiare e imparare l’inglese e in il tenore di vita e’ 5000 volte peggio dell’Italia, in Italia si trova anche lavoro se non si fanno i difficili e si cerca. Tutti tra i miei amici e familiari in Italia lavorano e stanno bene, non ci manca nulla in Italia, quando si lamentano che non si trova lavoro non l’hanno mai cercato”
Si vive bene con la paga minima a Londra?
Un’altro italiano invece aveva trovato lavoro in un giorno grazie ad un amico del fratello:
“Nn pensarci e buttarsi a capofitto, a Londra è facile trovare lavoro e si trova la meritocrazia pura”
Un italiano di 36 anni che faceva il barista a Londra invece scriveva:
“Se uno vuole un lavoro qualsiasi, probabilmente anche un lavoro che in Italia non farebbe manco morto. qui lo trova ma non sono sicuro che sia sempre un vantaggio. trovare lavoro in 2 giorni qui è un gioco da ragazzi, ma riuscire a costruirsi una vita stabile e non da precari è una cosa difficile. Dove lavoro ci stanno un paio di italiani che vivono a Londra da diversi anni e sono ancora più o meno come sto messo io, ciò mi terrorizza”
Una ragazza italiana era invece contenta:
“si trova lavoro facilmente, con la meritocrazia si può andare avanti, non come in Italia, a Londra le cose succedono davvero”
Anche questo italiano era ancora positivo:
“Porta pazienza e se parti da zero sappi che verrai sfruttato e sottopagato. Ma se resisti a ciò e ti impegni nel migliorare te stesso (sempre e solo in ambito lavorativo intendo) potrai raggiungere risultati che non ti saresti mai immaginato”
Un altro italiano che fa il barista era al contrario poco convinto:
“qui gli stipendi sono bassi e si vive male, si lavora tanto spesso per niente. Quando c’era un posto per un taem leader per una bazzecola in piu’ ogni ora, 38 persone fecero domanda, ci si azzanna per avere un poco e il poco a Londra non basta mai. ci stanno immigrati affamati e aggueriti per vincere bisogna essere peggio di loro. Londra e’ una bella esperienza per imparare l’inglese, per al massimo 2 anni. Dopo si deve smammare.“
Testimonianze terrificanti. Credo dipenda molto dai casi. A 20 anni sarebbe un’esperienza bellissima ma partire per Londra a 35 anni a fare lavori che in Italia mai si farebbero mi sembra parecchio triste. Il discorso del porta pazienza che sarai sfruttato ma forse un giorno vedrai risultati non si dovrebbe mai fare nel 2016 e non passati i 20 anni.
Mi chiedo se le persone che scrivono che se tieni duro e lavori come un cane otterrai grandi risultati, hanno ottenuto questi risultati o parlano solo per wishful thinking?