giornata della lingua inglese

La polarizzazione delle opinioni tra gli italiani nel Regno Unito

Si tratta di un fenomeno che conosciamo molto bene e che abbiamo descritto diverse volte nel corso degli anni. La stragrande maggioranza delle testimonianze che ci arrivano sono molto estreme. 

Chi dice che a Londra/UK ha trovato il paradiso, meritocrazia, giustizia e perfezione. Chi invece critica tutto e parla anche di mancanza di cultura e altre cose effettivamente molto discutibili. 

Allo stesso tempo molti vedono l’Italia come un paradiso un po’ perduto, ma ancora dopo tutto il paese migliore al mondo, mentre altri la disprezzano e anzi dicono di vergognarsi di essere italiani. Ad una persona come me che ha visitato una centinaia di paesi diversi e che non ritiene che l’Italia sia il paese migliore al mondo, ma nemmeno il peggiore, perché questi tipi di giudizi sono impossibili da fare, tutto questo sembra molto strano. 

Invece queste opinioni estreme sembrano essere piuttosto diffuse e mettono un po’ in inquietitudine. Qualche mese fa pubblicammo una testimonianza di una italiana che aveva avuto problemi con un ospedale londinese. Subito dopo arrivarono commenti sui social media e per email che dicevano che pubblichiamo fake news, che gli ospedali a Londra funzionano benissimo e che non dobbiamo pubblicare esperienze negative che non possono essere vere ecc. ecc.  Seguiti dai soliti commenti che facevano paragone con l’Italia, paese, che secondo loro ha medici incompetenti e ospedali terribili ecc. ecc.

In realtà il fatto che il sistema sanitario nazionale abbia grossi problemi non è una cosa che ci siamo inventati noi o qualche nostro lettore disfattista, ci sono dati precisi, migliaia e migliaia di articoli in merito e anche libri. Ma per alcuni italiani a Londra questi fatti sono solo fake news, il sistema sanitario è fantastico e non vogliono sentire niente di diverso. 

Ora con la situazione del coronavirus queste opinioni si moltiplicano. Mentre molti italiani in UK  non erano molto convinti delle misure prese o non prese dal governo britannico, altri erano contenti al 100% di qualsiasi decisione presa dal loro paese adottivo. Alcuni di questi fedelissimi non accettano anche nessuna critica al governo britannico e alle decisioni che prende. Infatti, alcuni ci hanno scritto dicendo in maniera più e meno esplicita che noi come immigrati non possiamo assolutamente criticare il paese che ci ospita e se non ci piace di tornare subito in Italia.

Molti di noi non sono qui da 5 minuti ma sono venuti quando alcuni che invece sbraitano tanto non erano nemmeno nati. Dopo 30 o 40 anni a pagare tasse e contribuire al paese abbiamo  tutto il diritto di dire quello che vogliamo.

Nel mio caso ho anche la cittadinanza britannica, se volete proprio metterla su questo piano, e anche se cresciuta in Italia la famiglia di mio padre proviene da Malta e non ho idea dove mi devo porre a questo punto. Essere venuta a vivere qui non mi costringe a essere sempre d’accordo, sono ancora una cittadina in una democrazia. 

Qua non si tratta di fare critiche alla gente, alla cultura e al modo di vivere che personalmente penso dovrebbero essere sempre rispettati e che in tanti casi sarebbero solo  stereotipi non sempre veritieri, ma a certe decisioni prese da chi sta al governo o da come si comportano certe istituzioni pubbliche. Si dovrebbe anche essere in grado di vedere la differenza.

Posso essere una cittadina ben integrata e generalmente contenta di vivere qui e con nessuna intenzione di andare in Italia, posto dove ormai non conosco quasi nessuno, ma questo non toglie che posso essere scontenta di certi aspetti, come per esempio dover aspettare un mese per avere un appuntamento con un medico di base. 

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