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Londra, le aziende senza personale chiedono visti per gli europei o di poter assumere prigionieri

Le aziende continuano a mettere pressione sul governo per concedere almeno 10mila visti temporanei a cittadini dell’Unione Europea sia per lavorare nei trasporti e logistica ma anche nella produzione alimentare. Molte aziende stanno anche cercando di assumere prigionieri, se non ci sono persone a lavorare nella produzione alimentare, molto prodotti non saranno nei negozi. 

Mancano almeno 100.000 autisti di camion e questo sta creando problemi in tutti i settori, dalla vendita al dettaglio, ma anche i cantieri si trovano senza materiale e la merce che arriva ai porti rimane a marcire.  Ovviamente il COVID ha causato parte della crisi, ma la Brexit è stata un disastro, sia perchè non possono venire nuovi autisti dalla UE, ma anche perchè tanti che vivevano qui hanno deciso di andarsene. Si parla di ben oltre 20 mila autisti europei che hanno lasciato il Regno Unito negli ultimi 18 mesi e solo 1000 circa sono ritornati.

Il governo ha risposto che le aziende devono investire a formare persone del posto e non contare sulla manodopera proveniente dall’estero. Le aziende hanno risposto che occorrono almeno 3500 sterline per formare un autista e ci vuole tempo prima che sia pronto, inoltre ci sono tempi di attesa lunghi per avere le patenti.

Il governo ha nuovamente risposto:”Il popolo britannico ha ripetutamente votato per porre fine alla libera circolazione e riprendere il controllo del nostro sistema di immigrazione e i datori di lavoro dovrebbero investire nella nostra forza lavoro nazionale invece di fare affidamento su manodopera dall’estero“. Questa è la frase ufficiale che ripetono da mesi a ogni appello dalle aziende in qualsiasi settore. Un po’ sembra che passino la colpa al ‘popolo britannico’ che ha votato per uscire dalla UE.

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