Liverpool avrà perso il posto nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità UNESCO, ma il numero di siti britannici nella lista non cambia. Infatti le cave di ardesia del Galles sono state incluse negli ultimi giorni.
Dalla fine del 1700, l’ardesia gallese fu usata in tanti edifici in tutto il mondo, persino in Australia. Con la rivoluzione industriale la domanda per l’ardesia crebbe notevolmente
Durante la seconda metà del diciannovesimo secolo, l’industria dell’ardesia dominò l’economia del Galles nord-occidentale. Una forza lavoro di 17.000 uomini produceva mezzo milione di tonnellate di ardesia nel 1898. Tra il 1900 e il 1903, una feroce disputa industriale alla Penrhyn Quarry segnò l’inizio della fine.
Molte cave più piccole furono chiuse a causa della Grande Depressione e della seconda guerra mondiale e la concorrenza di altri materiali di copertura, principalmente tegole, portò alla chiusura della maggior parte delle cave più grandi negli anni ’60 e ’70. Ora producono ancora ardesia ma in scala minore. Alla fine del 1800 un terzo di tetti di ardesia in tutto il mondo venivano dal Galles del Nord.