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L’esperienza di Rocco, un infermiere in Inghilterra

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2014
 
Il primo mese alloggiavo in albergo pagato dal datore di lavoro, in quel mese cercavo una sistemazione fissa. Trovare una casa era difficile per me, molte agenzie rifiutavano gli stranieri senza un garante inglese (che non può essere il datore di lavoro però!). Quindi molto problematico già dall’inizio e pur avendo dei soldi a parte ed un contratto fisso, la cosa non sempre aiuta. La maggior parte delle case/appartamenti si affittano non arredati, solo con la cucina – la cosa diventa costosa.
 
Avevo il lavoro assicurato prima della partenza. Il lavoro l’ho cercato in internet, inviando il mio curriculum all’agenzia di reclutamento che si occupava della selezione dei candidati in Italia. Il datore di lavoro inglese ha svolto i colloqui in Italia.
 
Lavoro assicurato prima di partire
 
Neolaureato in Scienze Infermieristiche
 
Molto buono, per quello ho deciso di affrontare l’esperienza in Inghilterra
 
Il mio primo lavoro era come infermiere neolaureato in un reparto medico. Poi ho cambiato vari reparti/unità ed anche ospedali con lo scopo di ottenere più esperienze ed avanzamento di carriera.
 
Apprezzo la possibilità che mi diedero di poter iniziare a lavorare come infermiere. L’esperienza è comunque mista, il modus operandi all’inglese mi ha lasciato stupito non poche volte. Secondo la mia esperienza/opinione la sanità inglese è poco effettiva (sono rari gli ospedali inglesi che consiglierei)..sono tutti ossessionati con il ‘caring’ ed il ‘being safe’ ma alla fine sono dei maestri nel parlare ma non nel svolgere le mansioni.
 
Consiglierei l’esperienza a coloro che hanno un buon livello di inglese ed una laurea ricercata. La manodopera è spesso sottopagata per non dire abusata. Sconsiglierei scegliere Londra, è un’altra realtà paragonandola con il resto del Regno Unito (troppo cara, non conviene). In ogni caso non credo l’Inghilterra sia un paese generalmente adatto a noi e non intendo per il cibo o per il tempaccio. La mentalità inglese è fuori dal contesto europeo e si fa sentire. Non credo ci sia tutta quella meritocrazia come alcuni vorrebbero farci. La precedenza l’avranno sempre gli inglesi ma credo sia la natura umana di dare questa precedenza.
 
Partite con un buon livello di inglese e qualche risparmio. Magari partite in coppia o con qualche amico..la solitudine si farà sentire. Cercate di integrarvi al più presto, legate con qualcuno del posto – questo vi aiuterà moltissimo su tutti i fronti. La mia salvezza è stata di visitare casa ed i miei il più spesso possibile.
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