Le imprese nel settore della ristorazione avevano avvertito di una carenza di manodopera a maggio. Molti lavoratori sono tornati a casa a causa della Brexit e del Covid, mentre altri lavoratori rimasti a casa hanno trovato lavoro altrove a causa di chiusure prolungate dei loro ristoranti.
La carenza è particolarmente drammatica per i ristoranti di posti di vacanza e per le cucine, ma mancano anche i camerieri. Ci sono ristoranti che non hanno potuto riaprire per mancanza di personale e spesso anche per non avere ingredienti. Infatti la crisi COVID e la Brexit hanno anche causato una carenza di autisti e quindi il settore della distribuzione è nel caos.Â
Per compensare gli stipendi sono aumentati parecchio nel settore con una media di aumento del 2,7%, maggiore di quella di altri settori. Ora la media oraria sono £9,5 all’ora. Che a Londra sono ancora sotto le £10,85 della London Living Wage, ma si stanno avvicinando. Ovviamente questo è un grosso problema per i piccoli ristoranti, non appartenenti a catene.Â
Le catene non hanno molti problemi ad aumentare gli stipendi, Itsu per esempio intende aumentare la paga oraria di quasi £5. Anche con l’aumento di stipendio però il personale continua a mancare, molti ristoratori vorrebbero che il governo facesse dei visti brevi per i giovani europei senza bisogno di essere sponsorizzati. Questi visti potrebbero essere di 12 mesi non rinnovabili, non sarebbero una soluzione perchè molte catene contavano sul personale straniero anche per le promozioni, hanno problemi a trovare manager e supervisori.Â
Intanto se aumentano gli stipendi, aumenteranno i prezzi dei ristoranti che in qualche modo devono assorbire le spese extra. Soprattutto nel centro di Londra dove ancora mancano i turisti e quindi molti clienti per i ristoranti.Â
Â