La situazione del COVID è fuori controllo nel Regno Unito, ma Boris Johnson ha trovato modo di festeggiare. Infatti dopo 16 mesi di trattative intense ha firmato un accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda.
Boris Johnson dichiara:” Questa è una settimana fantastica per la Global Britain. Martedì abbiamo raccolto quasi 10 miliardi di sterline in investimenti per le industrie del futuro e questo nuovo accordo aiuterà a guidare la crescita verde qui e dall’altra parte del mondo in Nuova Zelanda.”
“Questo è un grande accordo commerciale per il Regno Unito, che consolida la nostra amicizia di lunga data con la Nuova Zelanda e rafforza i nostri legami con l’Indo-Pacifico“.
Sono meno contenti gli agricoltori britannici, soprattutto coloro che producono carne di agnello. Non possono più esportarla facilmente nei paesi UE, hanno perso i sussidi dell’Unione Europea e ora avranno il mercato innondato da agnello neo-zelandese economico.
Il governo risponde che gli agricoltori britannici possono mandare la carne d’agnello in Nuova Zelanda, visto che in questo modo i consumatori avrebbero accesso a carne di agnello fresca tutto l’anno. Non esattamente una strategia che promuove i prodotti a chilometro zero.
Medici, architetti, avvocati e ingegneri britannici potranno avere il visto per lavorare in Nuova Zelanda più facilmente. Anche qui ci si chiede la saggezza della cosa, medici e ingegneri mancano seriamente nel Regno Unito.
Le tariffe fino al 10% verranno rimosse su una vasta gamma di prodotti del Regno Unito, tra cui abbigliamento e calzature, autobus, navi, bulldozer ed escavatori.
Il governo insiste che: “Offre a famiglie, lavoratori e imprese in tutta la Gran Bretagna e pone le basi per una maggiore cooperazione tra le nostre due nazioni sulle sfide globali come il commercio digitale e il cambiamento climatico.” Non spiega come importare carne dalla Nuova Zelanda possa aiutare i problemi ambientali.
Gli esperti però dicono che questo trattato non avrà praticamente nessun effetto sul PIL britannico e causa problemi agli agricoltori. In poche parole, non bisogna essere cinici per pensare che serve solo a vendere l’idea della Gran Bretagna Globale e del fatto che il Regno Unito non ha bisogno dell’Europa.