Londra, Boris Johnson non intende dimettersi

La crisi delle feste durante il lockdown prosegue. La prossima settimana potrebbe essere decisiva, occorre infatti il 15% dei deputati conservatori che chiedono una votazione per cambiare leader. In tutto sarebbero 54 deputati e alcune fonti dicono che ci sono i numeri. Però Johnson potrebbe sopravvivere una votazione anche dopo la rivelazione che è stata trovata un’email che diceva che il party del 20 maggio 2020 era illegale e quindi non può continuare a dire che nessuno gli aveva detto che era contro le regole. La cosa che sembra fare un’enorme differenza è l’eliminazione delle misure contro il COVID, diversi deputati sono disposti a chiudere un occhio o due, in cambio della libertà di non dover indossare mascherine.

Inoltre, negli ultimi giorni ci sono state accuse di minacce nei confronti dei deputati che vorrebbero le dimissioni di Johnson. Il quale ha negato tutto e non vuole nemmeno si sia un’indagine su queste accuse.

Fino ad ora, le rivelazioni che il primo ministro e il suo staff hanno festeggiato mentre la Gran Bretagna era sotto le restrizioni del coronavirus hanno provocato indignazione pubblica e spinto molti nel Partito conservatore a considerare di scaricare il loro leader. Era stato scelto come segretario del partito conservatore proprio per il fatto che non seguiva le regole, cosa che a quanto pare piace a molti elettori, ma potrebbe essere anche la sua fine.

In passato era stato colto sul fatto diverse volte, era stato licenziato due volte da giornali quando era giornalista e una volta cacciato anche dal partito conservatore. Intanto, le sue barzellette e frasi latine lo hanno quasi sempre salvato.

Non ha mai convinto tutti però, oltre a coloro che non si fidavano di lui per il suo atteggiamento flessibile nei confronti della verità, molti pensavano che fosse troppo superficiale per essere Primo Ministro. In effetti, è un uomo di slogan e fumo e poca sostanza. Anche le sue tante promesse sono solo tali, ma non sembrano far parte di nessun piano.

Era anche famoso non solo per le frottole che inventava come giornalista sulla UE dal fatto che il blocco avesse vietato le banane storte o che i preservativi dovevano essere di una sola taglia, cose non vere, che però sono entrate nella coscienza collettiva, ci sono ancora molti che credono che Bruxelles controlli la forma delle banane. Oltre a questo ha anche spesso offeso gruppi di persone da tutti gli abitanti di Liverpool (infatti non mette piede in questa città) a quelli di Papua Nuova Guinea.

Tutta questa faccendo mostra però che anche nel Regno Unito, paese famoso per la sua democrazia, c’è del marcio.

2 commenti su “Londra, Boris Johnson non intende dimettersi”

  1. Tommaso Gradina

    Ma sarà…la cosa per me puzza. Boris ha fatto di tutto per eliminare la povertà, far salire gli stipendi eigliorare la vita e hanno dichiarato guerra contro di lui per delle sciocchezze, delle feste che fa’ a casa sua non dovrebbe importare a nessuno

  2. Salamandra

    Ci sono cose molto più importanti che perdere tempo a pensare se il premier ha fatto un paio di festicciole oppure no…dovrà pure rilassarsi ogni tanto. Una delle tante crisi finte create dai giornali per vendere coppie

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