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Londra, continuano le retate contro i lavoratori clandestini

Il Governo britannico ha lanciato una campagna di un’intera settimana contro le presunte violazioni dell’immigrazione, arrestando sessanta autisti di consegna della ristorazione veloce su scooter tra Deliveroo, JustEat e UberEats. I posti in cui i mopedisti lavorano sono stati presi di mira dalle autorità di polizia e dall’ufficio dell’immigrazione in tutta la città di Londra dal 16 al 21 aprile. In seguito alle retate, quasi tutti i conducenti sono stati arrestati in attesa dell’espulsione.

Non è chiaro quale siano le nazionalità degli arrestati, ma i raid continuano in zone considerate a rischio come ristoranti e piccole fabbriche. Tuttavia, è importante ricordare che un cittadino italiano senza un visto o altri documenti validi che permettano di lavorare nel paese è a rischio di detenzione ed espulsione, poiché considerato clandestino. Il Ministero degli Interni ha promesso di essere sempre più severo nei confronti dei lavoratori irregolari.

Cause dell’arresto dei conducenti della ristorazione veloce a Londra

La campagna di un’intera settimana contro le presunte violazioni dell’immigrazione è stata lanciata a seguito della retorica del governo contro i lavoratori clandestini. Questa operazione è stata contro i rider ovvero conducenti  delle aziende di ristorazione veloce come Deliveroo, JustEat e UberEats, che negli ultimi anni hanno guadagnato sempre più popolarità grazie al servizio di consegna rapida e alla crescente domanda di cibo a domicilio.

Secondo il Ministero degli Interni, i conducenti arrestati in queste retate non avevano i documenti in regola per lavorare nel paese, nonostante avessero già un lavoro, violando così le leggi sull’immigrazione del Regno Unito.

La posizione del governo britannico

Il governo britannico ha promesso di essere sempre più severo nei confronti dei lavoratori clandestini e ha dichiarato che la campagna di retate è solo l’inizio di una serie di azioni che saranno intraprese per combattere l’immigrazione illegale. Il Ministero degli Interni ha affermato che queste azioni sono necessarie per proteggere i lavoratori britannici e per garantire che le imprese rispettino le leggi sull’immigrazione.

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