Londra, Johnson ancora nei guai, questa volta per l’immigrazione dall’India

Boris Johnson vuole firmare un trattato con l’India il prima possibile, è disposto a concedere le richieste indiane che volevano maggiore libertà di circolazione per i lavoratori indiani. Ciò significherebbe che gli indiani verrebbero favoriti quando richiedono un visto. Sarebbe contro le promesse della Brexit, ma Johnson e le promesse non sono mai andati molto d’accordo.

Intanto però in Parlamento è già attaccato dal suo partito e qui cominciano i problemi, che non finiranno qui. Johnson ha sempre meno appoggio e deve quindi cercare di fare contenti tutti nel suo partito per rimanere premier. Ovviamente i deputati che erano a favore della Brexit si chiedono se dare vantaggi ai cittadini indiani che vogliono immigrare è veramente riprendersi il controllo delle frontiere e sono pronti a lottare contro Johnson su questo.

Johnson ha risposto che da quando è primo ministro l’immigrazione è scesa (anche grazie alla pandemia e comunque manca personale specializzato in quasi tutti i settori, è una vittoria di Pirro) e che continuerà ad abbassarla. Ha promesso (ancora!) che non renderà più facile immigrare nel Regno Unito ai cittadini indiani.

Si ritiene che Narendra Modi, il primo ministro indiano, voglia che una immigrazione più facile per i cittadini indiani sia una cosa necessaria per avere legami commerciali più stretti. Quindi qualcuno dovrà cedere o non ci sarà nessun trattato.

Ovviamente Johnson è sotto pressione per non essere riuscito ad avere tutti i trattati commerciali da lui promessi (ci risiamo con queste promesse), che a suo parere sarebbero stati una cosa facilissima. Invece fino a ora ci sono solo trattati con paesi come Australia e Nuova Zelanda che tra l’altro danneggiano gli agricoltori britannici, un pessimo trattato con la Norvegia per la pesca e altri piccoli trattati che non fanno nessuna differenza al PIL.

Si hanno dubbi però sulla sanità mentale politica di un paese che a) non vuole immigrati di cui ha disperatamente bisogno b) per non avere immigrati (di cui ha comunque bisogno) è disposto a non firmare un trattato di libero scambio con una grande economia in crescita.

Intanto la UE ha annunciato che comincia gli incontri per un trattato di libero scambio con l’India. Le trattative passate di circa 5 anni fa erano andate a monte proprio a causa del Regno Unito che non voleva favorire l’immigrazione di talenti indiani. Ora la UE senza il Regno Unito potrebbe farcela, in fondo molti indiani sono ben preparati soprattutto in IT e per il settore socio-sanitario, competenze che molti paesi europei desiderano avere.

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