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Luana racconta la sua esperienza di manager di ristorante a Londra

Giugno 2015
 
Una coppia di amici viveva già qui dal 2014, abbiamo deciso di affittare un appartamento io, loro e il mio compagno e di dividere le spese. Non avendo, appena arrivati, un lavoro, abbiamo dovuto chiedere ai nostri genitori di fare da garanti per poter affittare la casa.
 
Ho lasciato curriculum in giro, nella stessa area in cui vivevo.
 
Meno di una settimana.
 
Laurea in Archeologia, tre tirocini, un corso di formazione professionale in IT, diploma di lingua tedesca, diploma di lingua inglese, una grossa esperienza di volontariato per un’organizzazione nazionale ambientalista, esperienze professionali svariate.
 
Abbastanza buono, ma posso confermare con certezza che studiare l’inglese è una cosa, parlarlo sul territorio è totalmente diverso, soprattutto in un posto come Londra in cui gli accenti sono tutti diversi.
 
Ho iniziato a lavorare da Caffè Nero e in pochi mesi sono diventata Assistant Manager. Adesso sono Manager di un Coffee Shop/Restaurant indipendente da ormai più di tre anni. Non faccio il lavoro per cui mi sono laureata ma è stato un valido sacrificio perché in cambio Londra mi ha regalato una delle esperienze più fortificanti, intense, sorprendenti della mia vita.
 
Mi ritengo molto fortunata perché nonostante il lavoro sia duro sono riuscita a trovare la mia piccola dimensione, cosa che non è alquanto facile qui. Non tutti gli immigrati possono permettersi uno stipendio buono come il mio, una casa nuova, bella e spaziosa come quella che attualmente io e il mio compagno abbiamo trovato, la possibilità di vivere in un quartiere sicuro e pacifico lontano dal caos. Una grande percentuale di persone qui getta la spugna perché non riesce a scendere a compromessi. Noi abbiamo stretto i denti, abbiamo perseverato e abbiamo avuto il nostro premio. Adesso siamo più sereni seppure consapevoli che questa città non sarà la nostra dimora ancora per molto. Non possiamo immaginare di crescere un bimbo in una città con un così alto tasso di criminalità e terrorismo. È stato traumatico a volte anche per noi. E poi è difficile, a volte, l’incontro tra la nostra cultura e la loro. L’empatia io più delle volte è una rarità e sei un invisibile tra gli invisibili.
 
Avrei consigliato questa esperienza fino a in anno fa ad occhi chiusi, ma adesso non mi sentirei di mandare nessuno. La città è di una bellezza straordinaria, ma al momento c’è troppa carne al fuoco, troppe situazioni, perché non scegliere invece un bel posto caldo vicino al mare?
 
Non perdetevi mai d’animo e siate forti, perseveranti. Abbiate rispetto per la gente che vi ospita e rispettate la loro cultura ma non sentitevi inferiori a nessuno. Chiedete sempre ciò che vi spetta e tenete gli occhi aperti, questo vi aiuterà sempre a difendervi dalle fregature, qui come in ogni paese del mondo. E imparate l’inglese prima di partire, il vantaggio che ne trarrete è totale, vi cambierà la vita e la qualità della vostra permanenza. Non vi isolate tra italiani, cercate di interagire con le altre culture, imparerete talmente tanto! E mantenetevi in salute perché la sanità purtroppo lascia alquanto a desiderare.
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