Questa mostra si chiama “Souls Grown Deep like the Rivers: Black Artists from the American South” e apre il 17 marzo e continua fino al 18 giugno. Potete prenotare i biglietti qui. La foto sopra è Thornton Dial, Stars of Everything, 2004
La maggior parte delle 65 opere della mostra non sono mai state viste prima d’ora nel Regno Unito o altrove in Europa. Ogni pezzo, che spazia dalla metà del ‘900 ai giorni nostri e comprende sculture, dipinti, trapunte, rilievi e disegni, è di per sé eccezionale; tuttavia, se presa nel suo insieme, la selezione del lavoro riflette sulla storia della schiavitù, della segregazione e del razzismo istituzionalizzato negli Stati Uniti.
Fanno parte di un patrimonio artistico multigenerazionale che è quasi del tutto indipendente dalla pratica consolidata e provengono dagli stati del sud-est e sono creati da artisti neri. Argilla, radici, cose abbandonate e legni galleggianti sono stati tutti impiegati come mezzi per indagare su argomenti globali come la sessualità, il valore del luogo e l’ingiustizia economica. Gli artisti vivevano in povertà e non avevano accesso ai materiali artistici tradizionali, quindi usavano mezzi facilmente accessibili.
Il titolo della mostra è tratto da una poesia scritta da Langston Hughes, e l’obiettivo della mostra è quello di mostrare alcune delle opere più sorprendenti e creative del secolo precedente, che è una testimonianza importante della storia americana.