Nessun nuovo accordo commerciale tra UE e Regno Unito

L’accordo commerciale tra l’Unione Europea (UE) e il Regno Unito, sottoscritto da Boris Johnson il 30 dicembre 2020, è stato oggetto di discussioni e dibattiti fin dai suoi primi giorni di implementazione. Recentemente, il capo della Brexit dell’UE, Maroš Šefčovič, ha gettato acqua fredda sulle speranze di rinegoziare l’accordo commerciale della Gran Bretagna nel prossimo futuro. Šefčovič ha dichiarato che l’accordo rimarrà invariato fino al 2026, indicando che il suo pieno potenziale non è ancora stato sfruttato.

Il potenziale non sfruttato dell’accordo commerciale e di cooperazione

Da quando l’accordo commerciale è entrato in vigore, molte imprese britanniche avevano nutrito la speranza che potesse essere migliorato nel tempo. Tuttavia, secondo Šefčovič, l’accordo è ancora relativamente nuovo e richiede tempo per essere completamente implementato e valutato. Sottolinea che l’accordo è stato progettato per una durata di almeno cinque anni, e qualsiasi discussione sulla rinegoziazione dovrebbe aspettare fino al 2026.

Tuttavia, molte imprese sono rimaste deluse da questa notizia. Gruppi imprenditoriali hanno espresso preoccupazioni riguardo ai costi e alla burocrazia associati all’accordo commerciale attuale. Rispetto all’adesione al mercato unico dell’UE e all’unione doganale, le imprese hanno dovuto affrontare un aumento dei costi e dei processi burocratici. Questo ha portato a un certo grado di frustrazione e desiderio di migliorare l’accordo esistente.

La richiesta di un accordo commerciale migliorato

Keir Starmer, leader del partito laburista britannico, ha recentemente dichiarato che, se eletto primo ministro, cercherà di ottenere un accordo commerciale “migliorato” con l’UE. La dichiarazione di Starmer è stata una risposta alle preoccupazioni espresse dalle case automobilistiche riguardo al futuro della loro presenza nel Regno Unito a causa della Brexit. Queste aziende temono che l’attuale accordo commerciale non offra loro sufficiente sicurezza e vantaggi commerciali.

Tuttavia, l’avvertimento di Šefčovič pone una sfida significativa a Starmer e alla sua promessa di un accordo commerciale migliorato. L’esclusione dell’adesione al mercato unico e all’unione doganale, che Starmer ha esplicitamente menzionato, significa che molti dei problemi sollevati dalle aziende sarebbero difficili da affrontare al di fuori di tali strutture. Pertanto, trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti potrebbe essere un compito impegnativo.

I problemi dell’accordo secondo Make UK

Make UK, l’organizzazione che rappresenta i produttori britannici, ha espresso le proprie opinioni sull’accordo commerciale attuale. Secondo loro, la natura  dell’accordo, rispetto all’adesione al mercato unico, ha portato ad aumenti dei costi e a ritardi nell’importazione ed esportazione di beni. Questo sta ostacolando il buon commercio e influenzando negativamente le attività delle aziende britanniche.

Avvertimenti recenti dalle aziende

Uno degli avvertimenti più recenti proviene da Stellantis, la società madre di marchi automobilistici come Vauxhall, Citroen, Fiat e Peugeot. Stellantis ha evidenziato le sfide che le cosiddette “regole di origine” stanno creando per le aziende britanniche dopo la Brexit. Essendo il Regno Unito al di fuori dell’UE, queste regole si applicano ora e rendono più difficili gli affari per molte aziende.

Conclusioni e prospettive future

L’esclusione della rinegoziazione dell’accordo commerciale della Gran Bretagna fino al 2026 da parte di Maroš Šefčovič ha deluso le speranze di miglioramento dell’accordo e ha sollevato preoccupazioni per le imprese. Molti dei problemi causati dagli accordi commerciali più flessibili sarebbero difficili da superare al di fuori del mercato unico e dell’unione doganale, di cui il leader laburista Keir Starmer ha escluso l’adesione.

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