Le domande di laureati che non parlano inglese arrivavano prima della Brexit e arrivano anche ora, anche senza esperienza in certi determinati settori e un inglese almeno a livello B1 non si può avere un visto.
Ciao ragazzi, ho una laurea magistrale in management dei beni culturali e vorrei andare a Londra per almeno 6 mesi e trovare lavoro possibilmente nel mio campo, ho fatto uno stage in Italia a Pompei e penso che questa esperienza sia di grande interesse.
Se sono laureata e ho amici che mi trovano lavoro posso chiedere il permesso di residenza anche se non parlo inglese?
Laureata in psicologia e cerco lavoro a Londra anche stage in psicologia. Scrivo per chiedere a chi posso riferirmi per avere un lavoro in psicologia. Non sono interessata a lavoretti da tata o cameriera, mi piacerebbe lavorare in un ospedale, purtroppo non parlo inglese ma spero che qualche ospedale che ha tanti pazienti italiani mi possa assumere.
Buongiorno. Sono laureata in giurisprudenza, magistrale. Non parlo inglese e vorrei almeno provare una esperienza lavorativa a Londra, se possibile sfruttando la laurea. Ho conseguito anche una triennale in informatica giuridica. Diploma dirigente comunità. Attestato operatore turistico. Attualmente sono impiegata in ospedale. Ci sono possibilità? Grazie.
Sono una laureata in lettere, vorrei sapere che lavoro posso fare a Londra o Manchester senza sapere l’inglese. Ho letto che devono darmi tutte le opportunità che ha un inglese. Potrei insegnare italiano o altre materie o lavorare in un ufficio.
Abbiamo risposto a questa domanda tante volte. Generalmente un laureato italiano che non parla inglese non troverà lavoro ‘da laureato’. Si ci sono eccezioni, conoscevo un tizio che senza sapere l’inglese ha trovato lavoro all’Alitalia a Londra, ma suo padre era un dirigente dell’Alitalia di Roma, lo stesso vale per uno che lavorava per l’AGIP di Londra.
Considerando però che molti italiani vengono a Londra a trovare la ‘meritocrazia’ che non trovano in Italia, posso solo pensare che molti che ci scrivono non hanno lo zio che lavora all’ENI che possa trovarli un lavoro a Londra, anche quando sono privi di competenze e non sanno l’inglese.
Purtroppo nel mondo reale un laureato in qualsiasi materia (soprattutto se umanistica) che non parla la lingua difficilmente troverà un lavoro nel campo della sua laurea. Anche se comincia dal basso. Anche posti che hanno molti clienti/pazienti italiani vogliono comunque una persona che parla bene inglese. Generalmente invece la lingua inglese è sempre richiesta, bisogna poter comunicare con i manager, colleghi e con chi non parla italiano.
La cosa che sfugge a molti in Italia è che qui non mancano laureati che parlano italiano e inglese e le porte non si spalancheranno improvvisamente al loro arrivo. In generale un laureato che non parla inglese dovrà per forza cominciare da lavori molto umili e a volte nemmeno in regola. Poi non è possibile avere il visto.
Da tenere anche presente che non si impara l’inglese per poter fare lavoro qualificato in un mese o due quando si parte da zero. Il consiglio migliore sarebbe sempre quello di arrivare con un inglese di base decente per poterlo poi migliorare velocemente sul posto.
Un’altra cosa che tanti italiani ripetono è che non possono essere discriminati e quindi non possono essere scartati per fare un lavoro se non sanno la lingua. Non si può essere discriminati in base alla nazionalità, sesso, religione ecc. ecc. ma non in base alle competenze. Se un lavoro richiede un buon inglese (come il 99,9%) del lavoro qualificato, non assumere una persona che non parla inglese non è discriminazione. Come non è discriminazione non assumere un postino a fare il cardiologo o un avvocato a fare il pilota aereo.