Ogni tanto qualcuno ci scrive lamentandosi che pubblichiamo troppe esperienze negative mentre hanno bisogno di leggere solo cose positive prima della partenza. E che siamo colpevoli di scoraggiare persone a partire per migliorarsi.
Altri ci hanno scritto lamentandosi che pubblichiamo troppe esperienze positive, quando invece a Londra tanti italiani fanno letteralmente la fame.
Noi invece abbiamo deciso di pubblicare (quasi) tutto per i seguenti motivi:
a) non intendiamo censurare le esperienze e non vogliamo creare un’esperienza tipica perchè è un concetto che non esiste
b) crediamo che il lettore sia dotato di intelligenza e non cerchiamo di fare da babysitter e censurare esperienze che possono turbarlo o cercare di convincerlo a vedere le cose come le vediamo noi (che in una grande community come la nostra è abbastanza difficile, visto che le opinioni che girano sono tante)
c) ci sono italiani molto felici di stare a Londra e italiani molto infelici e tante vie di mezzo, le storie sono tante, le aspettative e le sensazioni altrettanto numerose
d) se cominciassimo a censurare le esperienze perché non siamo d’accordo, non pubblicheremmo quasi niente. Considerate che molti di noi vivono qui da 20/30 anni e le opinioni di persone che sono a Londra da 6 mesi spesso ci sembrano superficiali e inaccurate. Per esempio, personalmente ho sempre fatto amicizia con britannici facilmente fin dall’inizio, quindi dovrei censurare tutti coloro che dicono che non riescono a fare amicizia, mi piace anche il tempo meteorologico londinese e odio il caldo dovrei quindi censurare tutti coloro che invece si lamentano del tempo.
e) chi compila un questionario solitamente lo fa perché ha un opinione negativa e positiva che sia e questo vale per tutti i questionari. Quindi generalmente questo tipo di questionari attirano le persone che sono molto contente o molto infelici e meno quelle che sono una via di mezzo. Nel settore si usano metodi particolari per permettere che i dati cumulativi siano bilanciati ma qui non siamo così sofisticati e non abbiamo un rapporto con i dati cumulativi, pubblichiamo solo esperienze singole.
f) chi ha bisogno di leggere solo cose positive prima di partire, forse non è pronto a farlo
g) non neghiamo l’esistenza di italiani in grosse difficoltà a Londra, anzi ne parliamo spesso, ma l’esperienza a Londra di molti italiani è molto positiva e spesso sono convinti di aver preso la decisione migliore della loro vita. Ripetiamo ogni caso è diverso
h) il nostro blog è aperto a tutti, qualsiasi esperienza è valida indipendentemente dal livello di studi fatti e dal background, per forza di cosa le opinioni saranno molto diverse. Un informatico a 50 mila sterline l’anno avrà un esperienza molto diversa da un kitchen porter che lavora in nero.
i) molte esperienze negative derivano dal fatto che tanti italiani non arrivano preparati e si aspettano di trovare una realtà che non esiste, stipendi alti e una meritocrazia perfetta, se non addirittura il tappeto rosso. Quando in effetti le cose sono molto più complesse. È chiaro che dopo qualche mese a Londra saranno scontenti.
l) è anche chiaro che qualcuno che ha studiato per avere una laurea per fare il lavoro X, non rimane soddisfatto se dopo anni a Londra fa un lavoro manuale. Questa è la situazione di molti italiani e ci sembra chiaro che può essere una grossa delusione non riuscire a trovare lavoro nel proprio campo e non possiamo negare l’esistenza di questa categoria, che è piuttosto numerosa.
m) fondamentalmente crediamo nella libertà di avere opinioni diverse anche quando fuori dal coro.
n) anche se non siete d’accordo con una testimonianza non scriveteci per accusarci di fake news, che sono una cosa completamente diversa. Qui si tratta di esperienze personali di italiani a Londra e in Gran Bretagna. OK, dobbiamo fidarci di quello che dicono e a volte l’impressione è che probabilmente esagerano. In ogni caso il fenomeno dell’esagerare i lati positivi o negativi di un posto o della propria esperienza o di avere un’eccessiva e spesso infondata nostalgia per casa propria sono tipici di ogni emigrazione. Abbiamo probabilmente conosciuto tutti qualcuno che diceva che lavorava nella City, facendo intendere di lavorare in qualche banca, e poi abbiamo scoperto che si nella City ci lavorava davvero, ma lavava i pavimenti.
0) siamo corrente della situazione della Brexit e abbiamo decine di articoli che vogliono informare e mettere in guardia. Ma siamo anche consapevoli che non tutti la pensano come noi. Diversi italiani ci hanno scritto dicendo che per loro la Brexit è un risvolto positivo e ora sarebbe il momento migliore per venire.
Alcune testimonianze possono apparire false ma a volte è difficile valutare, perchè siamo anche al corrente che ci sono persone con opinioni ed esperienze estreme e non possiamo valutare il background di ciascuno.
Avendo lavorato con un italiano che era convinto che gli inglesi gli mettessero il veleno nel caffè perché italiano, capisco che ognuno di noi vive ed interpreta la realtà diversamente. OK un caso estremo, ma per lui la sua esperienza era reale e per questo molto stressante.