giornata della lingua inglese

Situazione lavoro a Londra – estate 2020

Molti chiedono come è la situazione lavoro a Londra ultimamente. La risposta è che ora non lo sappiamo. Con ormai una recessione certa e possibilmente anche una vera e propria depressione come prevedono alcuni è difficile essere positivi.

Ancora molti settori di lavoro sono in pausa per il coronavirus quindi molti operatori dalla vendita al dettaglio al campo delle arti, dal turismo all’ospitalità faticano a sopravvivere e hanno dovuto licenziare personale. Si parla ormai di 3 milioni e mezzo di disoccupati per il momento. 

Su questo sito troverai sempre, come la trovi da tanti anni, informazione reale e aiuto gratuito a trovare lavoro e trasferirti a Londra  e nel Regno Unito.  Guardiamo sempre alle tendenze generali e non a testimonianze individuali. Nessuna esperienza individuale fa testo e vale per tutti, di questo siamo molto consapevoli.

Oltre al coronavirus esiste ora anche il problema dalla Brexit, salvo sorprese il Regno Unito lascia il mercato unico e parecchi uffici e banche hanno cominciato ad emigrare, completamente o in parte.

I dati economici sono piuttosto negativi e non possiamo dimenticare che ancora la Brexit non è avvenuta e il Regno Unito giova ancora dei vantaggi del mercato unico. 

Ci sono molto aziende e catene che sono andate in bancarotta ultimamente o rischiano chiusure totali o parziali. 

Anche se il governo ha aiutato molti a sopravvivere, la gente ha meno soldi da spendere. Chi ha perso il lavoro e si trova a chiedere Universal Credit si trova a dover tagliare le spese per rientrarci.

Dobbiamo anche considerare che questo è un paese che vive di debito.  Molti non arrivano a fine mese, ma comprano extra con le carte di credito. Molto benessere è praticamente a credito, quindi basta poco per spazzare via tutto.

Inoltre ci sono settori che stanno proprio pensando di emigrare per poter rimanere nel mercato unico. Si vedono già annunci che cercano personale a Londra ma con un possibile spostamento a Dublino o altra città europea nell’arco di 6 mesi.

L’impatto della Brexit sul lavoro

Con aria di Brexit in giro, ci sono datori di lavoro che preferiscono non assumere cittadini di altri paesi europei. Questo fatto è stato ben documentato, insieme al fatto che molti padroni di casa (1 su 5 è il dato ufficiale) non affittano ad europei,  tanto che sia il governo britannico che l’Unione Europea hanno dovuto indagare la questione. Tra i cittadini comunitari chi ha il settled status sarà avvantaggiato. Anche se in teoria il Regno Unito non è ancora uscito dalla UE, in pratica molti datori, specialmente in settori competitivi,  vogliono ora vedere il settled status prima di assumere.

Con l’hostile environment creato dal 2012 da Theresa May che significa che sia datori di lavoro che padroni di casa possono avere pene severissime se prendono immigrati clandestini, molti preferiscono non prendere europei che potrebbero diventare clandestini tecnicamente nel giro di pochi mesi.

Diciamo la verità, il governo ha lanciato il settle status alla fine di marzo 2019, in modo che i cittadini europei che possono dimostrare di aver vissuto e lavorato qui per cinque anni possono fare domanda per rimanere. Ma il sistema non è conosciuto e compreso da tutti e i piccoli datori di lavoro o padroni di casa preferiscono non rischiare e stare alla larga da potenziali clandestini.

Sulla carta è vietato e contro le leggi sulla discriminazione, ma in realtà ci sono tanti modi per non assumere qualcuno se non si vuole. Lo stesso vale per chi vuole venire ora, non sappiamo se potrà rimanere.

Non essendoci certezze è meglio partire capaci di poter fare marcia indietro se necessario. Non è il momento migliore per lasciare un lavoro, vendere tutto in Italia a investire nel Regno Unito.

La situazione lavoro a Londra potrebbe cambiare molto velocemente nei prossimi mesi

Mentre indubbiamente  Londra offre ancora più opportunità di molti centri piccoli,  è importante tenere presente che non sempre il lavoro si materializza in tempi brevi. Molti giovani laureati si riversano a Londra in cerca di carriera. Mentre molti in Italia sono a casa dai genitori e hanno spese limitate, a Londra devono pensare a come mantenersi.

In certi settori bisogna anche competere per trovare un internship, spesso anche non pagata. Senza internship non ci sono speranze di mettere un piede dentro. In certi casi non basta qualche mese di internship.

Spesso si aspettano almeno un anno e cercare di mantenersi a Londra con un impiego full time non pagato, può essere molto arduo. In generale però, data l’incertezza, il numero di europei che arriva è calato drammaticamente con tanti europei residenti in UK, anche da decenni che se ne sono andati.

Secondo molte testimonianze, gli stage fatti in Italia non contano molto se non fatti per qualche nome noto o multinazionale e se non strutturati. Quindi uno stage alla Ferrero conta, mentre uno stage dalla Amici Dietro L’Angolo s.r.l, solitamente no.

Indipendentemente dalla situazione lavoro a Londra, partite sempre ben preparati

 A volte bisogna essere disponibili a fare anche lavoro umile per mantenersi. Si consiglia di partire con un curriculum vitae in formato britannico pronto. Inoltre raccogliete informazione sul settore di lavoro che vi interessa PRIMA di partire.  Cominciare a trovare siti con annunci di lavoro e di registrarvi prima di partire  e di partire con una strategia.

È perciò importante venire a Londra consapevoli della situazione lavoro a Londra di ora e non basarsi sul sentito dire magari di persone che hanno fatto l’esperienza anni fa e venite con denaro sufficiente per mantenervi diversi mesi.

Tutto questo per evitare di perdere settimane a fare ricerca su come fare il CV  o quali siti usare. Sono tutte cose che potevano essere fatte in Italia. Non potete trovare la sorpresa che state cercando lavoro in un settore profondamente in crisi.

Molti ci contattano dal Regno Unito chiedendoci come fare a cercare lavoro. Oppure se si trova lavoro nell’edilizia/marketing/istruzione e altre domande che avrebbero dovuto farsi in Italia. Altri dopo aver mandato centinaia di CV, scoprono che il CV in formato Europass non è usato in UK e molti recruiters lo cestinano subito.

Il mondo del lavoro in questa metropoli è molto competitivo.  Se volete stare a galla dovete partire con determinazione, spirito di adattamento e una marcia in più! Non potete essere uno dei tanti. 

Da notare che sono anche aumentati i contratti a zero ore o poche ore alla settimana. Molti disoccupati sono stati praticamente costretti a mettersi in proprio dai Jobcentres.  Molti non riescono a guadagnare abbastanza per vivere, ed essendo in proprio non hanno diritto alla minimum wage, ferie e malattie. Quindi la disoccupazione bassa nasconde un’altra realtà e questo prima del coronavrius

In certi settori non si trova proprio lavoro ora

Qualcuno dirà che se si vuole proprio lavorare il lavoro si trova sempre. Bisogna fare la differenza tra lavoro che spesso non permette di guadagnare abbastanza per vivere tranquilli  e lavoro che paga abbastanza e che permette di fare carriera e offre stabilità. Diciamo anche che sinceramente ha poco senso venire ora a Londra a lavorare in nero. 

Mentre il governo cerca di fare di tutto per far calare i disoccupati e le spese dello stato, aumentano invece i sottoccupati.  Lo stato deve comunque sborsare molti soldi per sussidi a tutti coloro che non guadagnano abbastanza per vivere. Questo gruppo è ancora in forte crescita e si parla di persone che lavorano full time. Ultimamente ha fatto notizia il fatto che ci sono molti infermieri che non hanno soldi per mangiare tutti i giorni.

Una preoccupazione che si legge spesso sui giornali britannici è che gli stipendi non si alzano. Anzi in molti casi si sono notevolmente abbassati. Anche noi vediamo offerte di lavoro che chiedono esperienza e skills come due lingue pagare meno di £15.000 all’anno lorde. Diciamo la verità;a Londra sono veramente poche. Qualche anno fa un lavoro di questo tipo avrebbe pagato almeno £20.000.

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Gli affitti a Londra negli ultimi 5 anni sono aumentati anche del 40%,  mentre chiaramente gli stipendi non sono stati al passo. La tendenza degli ultimi mesi sembra essere verso il leggero calo degli affitti. Ma ci vorrà tempo per vedere soldi di più in tasca. Inoltre, se calano gli affitti significa anche che la Brexit sta danneggiando l’economia londinese, quindi non sarebbe una cosa completamente positiva.

Abbiamo sempre più il fenomeno della condivisione stanza. Sulla carta non dovrebbe accadere, non è infatti propriamente legale affittare una stanza a due o più adulti (se non una coppia). In realtà molti italiani condividono una stanza e a volte anche il letto matrimoniale con sconosciuti. Purtroppo non si possono permettere una stanza tutta per loro nelle zone 1 o 2 e non vogliono uscire da quelle zone.

Libro utile ai laureati: The Graduate Career Guidebook

Come sempre abbiamo la guerra tra italiani che hanno trovato lavoro pagato bene in poche settimane e che insultano chi invece fatica a trovarlo. Ricordiamo che non siamo tutti uguali. Non tutti hanno l’esperienza e le caratteristiche personali necessarie per trovare subito un lavoro stabile e pagato bene.

Sappiamo bene che Londra offre grandi opportunità all’elite di tutta Europa. Non siamo sicuri che offra sempre grandi opportunità a chi invece non possiede niente di particolarmente ricercato.

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Quando uno emigra vuole generalmente trovare una situazione migliore di quella che lascia.

Questo non succede a tutti, che poi sia per mancanza di iniziativa, preparazione, istruzione, sfacciatagine, fortuna ecc. non lo sappiamo. Sappiamo che è una cosa abbastanza comune. Quindi dovete riflettere sempre sulle vostre aspettative. 

Dovete anche  accettare che non tutti sono contenti di quello che hanno trovato a Londra. Le esperienze negative servono anche a capire cosa non funziona.

Allo stesso tempo continuiamo a dire da anni di partire informati sulla situazione lavoro a Londra.  Molti arrivano pensando di trovare un mercato del lavoro ricco e facile che ha lavoro ben pagato per tutti. Quando si ritrovano a fare i baristi per mantenersi e  mandare centinaia di cv per il lavoro nel loro campo senza ricevere risposte, rimangono sorpresi.

Come prepararsi prima di partire per Londra 

Abbiamo anche centinaia di contatti diretti di datori di lavoro che cercano spesso personale in tanti settori dagli insegnanti di italiano ai camerieri. Aggiungiamo contatti nuovi tutti i giorni. Il servizio è completamente gratuito. Se cerchi un lavoro a Londra sei arrivato al posto giusto!

Se volete fare una domanda sul lavoro, potete farla usando il modulo qui sotto. Rispondiamo alle domande regolarmente su questo sito. Non pubblicheremo dati privati.  Non possiamo rispondere a domande troppo generali e ovviamente non possiamo trovare lavoro a nessuno.

 
 

7 commenti su “Situazione lavoro a Londra – estate 2020”

  1. Jonni Il Conservatore

    il fatto e’ che e’ una conseguenza, se gli stipendi si sono abbassati nel privato , vuol dire che gli utili delle aziende si sono notevolmente abbassati , in Italia invece molte aziende che hanno utili da capogiro , continuano a pagare stipendi da fame .

    1. londranews

      Non necessariamente, molte aziende e multinazionali hanno diminuito gli stipendi perche’ sanno che hanno comunque la fila di persone che vogliono lavorarci e la loro logica e’ sempre per diminuire i costi e aumentare i profitti, ci sono tante aziende che non pagano la living wage (ovvero il minimo richiesto per vivere dignitosamente e senza chiedere benefits dallo stato) e che hanno aumentato i profitti in questi ultimi anni. Azienda per la quale lavoravo anni fa ha diminuito gli stipendi dei nuovi assunti e allo stesso tempo dichiara un grosso aumento del profitto. Nel 2002 pagava £22 mila all’anno per un entry job ora paga £14 mila. Per fare le stesse identiche cose.

      1. Jonni Il Conservatore

        in parte non sono daccordo , in quanto nel 2002 il mondo non era globalizzato come lo e’ adesso , e se l azienda ha ampliato il comparto lavorativo paga di meno i salari , vero , ma ha piu lavoratori , in UK l 80% delle aziende potrebbe delocalizzare per aumentare notevolmente i profitti , in quanto terziario ,ma non lo fanno , mentre in Italia come hanno avuto la minima possibilita’ l hanno fatto , anche a scapito del made in Italy , chiediamoci il perche’ ….. per il resto hai ragione quasi tutte puntano all aumento dei profitti e’ parte del capitalismo , di certo in UK si pagano per mansioni qualificate tra gli stipendi piu alti al mondo cosa che non succede mai in Italia , a meno che tu non sia un politico .

        1. londranews

          Nel 2002 si faceva fatica a trovare un neo-laureato decente (lo so bene, mi occupavo delle assunzioni) quasi tutti avevano lavoro prima ancora di laurearsi. Si metteva un annuncio sul giornale e rispondevano in due. Ora, arrivano centinaia di CV da neo-laureati tutte le settimane senza nemmeno mettere un annuncio. Nemmeno vero che non delocalizzano. Parte di quell’azienda ora si trova in India e dove lavoro ora tutto l’IT viene acquistato da una societa’ in India, licenziarono l’intero reparto IT, tranne il direttore, 3 anni fa. Il customer service della mia banca e’ stato spostato dalla Scozia all’India qualche anno fa. Circa 5 anni fa ricevevo regolarmente offerte di lavoro in India per fare il mio lavoro la’, appunto da aziende UK che hanno spostato i reparti operativi la’.

          1. Jonni Il Conservatore

            ovviamente il customer care e’ un problema un po di tutti come anche negli USA , il problema dei laureati italiani e’ che pensano che la stessa laurea in Italia sia valevole anche in UK , senza sapere che loro sono molto protezionisti sulle loro Universita’ non per caso sono nei primi posti mondiali .

  2. Il perché delocalizzano è che in Italia le tasse per le imprese raggiungono il 70%. In Uk come in Irlanda è facile fare impresa perché le tasse sono basse. Quindi le multinazionali americane scelgono questi due poli MA diminuiscono gli stipendi per aumentare il profitto. Sopratutto per i posti per italiani/spagnoli dove non sono richieste competenze molto tecniche, dove ci sarà sempre la fila di disperati italiani disposti a lavorare in condizioni da schiavismo perché non hanno alternativa.

  3. il brexit ci ha tagliato un po’ le gambe a tutti, in realta’. grandi case editrici (bloomsbury, oxford university press, pearson, taylor and francis) e grandi universita’ (Oxford, Cambridge) non stanno assumendo personale amministrativo straniero italiano e spagnolo neanche se disponsto a schiavizzarsi. ho un MA ottenuto in Germania e 5 anni di esperienza in editoria – 23 job applications, 12 interviste, neanche mezza proposta di lavoro. non era cosi’ tre anni fa. NON VENITE IN INGHILTERRA – non e’ il momento giusto.

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