Storico e professore universitario italiano spiega i suoi motivi per lasciare il Regno Unito

Andrea Mammone, storico italiano, esperto in nazionalismo e xenofobia è sicuramente la persona giusta per analizzare il fenomeno della Brexit e cosa significa per gli europei che vivono nel Regno Unito. Ha infatti scritto un articolo per il quotidiano The Independent che segnaliamo qui.

Sappiamo che non rappresenta l’opinione di tantissimi italiani che sono ancora contenti della Brexit che ritengono un successo e in certi casi appoggiano la posizione anti-immigrazione del Regno Unito, perchè loro sono ‘bravi immigranti’ e bisogna essere severi con i mitici  ‘cattivi immigranti’ che vengono qui a chiedere sussidi, assegni familiari e non parlano nemmeno bene inglese. Sono anche convinti che il Regno Unito diventerà più ricco, più libero e migliore senza tutti questi immigranti e senza le leggi europee.

Andrea Mammone riesce a vedere la logica della Brexit in un contesto storico e non è così ottimista. Scrive:

Ma poi la retorica di “Stiamo meglio fuori dall’UE” e “Ci stanno rubando il lavoro” è diventata normale. L’idea di fermare l’assunzione di persone “nate all’estero”, insieme alla narrativa di “relazioni irregolari” con l’UE, si è normalizzata. Questo contesto legittimava i sentimenti  contro gli europei. Non sorprende che la Gran Bretagna ha deciso di ritirarsi dal programma Erasmus. Era un programma troppo europeista, e di conseguenza non si adattava alle nuove ambizioni “globali” di questa rampante ideologia nazionalista inglese. Non valeva la pena mantenere uno schema che ha plasmato generazioni di cittadini (pan)europei attraverso la mobilità di studenti giovani, non necessariamente benestanti?

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