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The Who My Generation e la musica dell’ovest di Londra

In questo caso parliamo di My Generation l’album e non il pezzo singolo. Uscito nel 1965, non ebbe straordinario successo al tempo, tranne che il single omonimo, ma è stato rivalutato come uno dei grandi album rock.  The Who erano una band estremamente londinese, Roger Daltrey, Peter Townshend e John Entwhistle erano di Acton, Ealing nell’ovest di Londra, mentre Keith Moon era di Wembley, non molto distante da Ealing. 

Ealing era importante in quegli anni per altri due motivi, aveva l’Ealing Club dove futuri grandi come the Rolling Stones, Eric Clapton, Eric Burdon degli Animals,  Manfred Mann, The Yardbirds, John Mayall, The Pretty Things, Fleetwood Mac e altri si fecero le ossa musicali.  Inoltre a Hanwell, una parte di Ealing, si trovava un negozio di un tale Jim Marshall che inventò un amplificatore chiamato appunto Marshall. The Who furono tra i primi ad usarlo e non per niente Jimi Hendrix comprò una casa a Hanwell, anche se mai ci abitò.

My Generation ha raggiunto la posizione numero 5 nelle classifiche britanniche, ma fece fiasco negli Stati Uniti, allora un mercato fondamentale per i musicisti britannici. L’album andò fuori stampa nel Regno Unito entro 12 mesi dalla sua uscita. Per anni nessuno voleva ristampare l’album in Gran Bretagna fino a quando la Virgin lo fece nel 1980, ma purtroppo scelse vinile di scarsa qualità. 

 

L’album nel Regno Unito presentava un’iconica copertina, scattata al Surrey Docks nel sud-est di Londra, con una veduta aerea dei quattro membri degli Who che guardavano il cielo, una posa che altre band come Blondie o The Jam hanno poi copiato. 

Era il primo album della grande band londinese, era un rock hard quando ancora questo concetto non si esisteva. Negli anni successivi i loro contributi alla musica includono l’uso del sintetizzatore,  il feedback di Townshend e la tecnica della chitarra power chord e lo sviluppo dell’opera rock. Gli Who si sono sviluppati da un gruppo precedente, i Detours, e si sono affermati come parte dei movimenti pop art e mod, caratterizzati dall’arte autodistruttiva distruggendo chitarre e batteria sul palco. Sono citati come influenza da molti gruppi hard rock, punk rock e mod.. 

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