Ci sono tantissimi articoli sulla presunta agonia o addirittura morte di Londra. A volte è tutta esagerazione per prendersi il click della pubblicità ma c’è anche del vero. Almeno in parte.
La vita a Londra e’ tutta basata sugli scambi, che siano commerciali, culturali, internazionali ma sono sempre scambi. Ci sono due cose che proprio mettono a rischio gli scambi. L’amato COVID e la Brexit.
Fa impressione ora sentire persone che erano convinti che sarebbero diventati tutti più ricchi e liberi con la Brexit dire che forse non è una grande idea. Improvvisameente si sono resi conto che frenare il commercio e i viaggi e mettere dazi e ventimila scartoffie da compilare per esportare un ditale non e’ progresso. Soprattutto costerà tantissimo al paese. Anche Amazon e Ebay hanno avvertito i tanti venditori basati in UK che non potranno vendere in Europa da gennaio. Per molti stiamo parlando del 90% delle loro vendite, il che vuol dire bancarotta, se non trovano un distributore nella UE. Molte di queste piccole aziende sono a conduzione familiare e non possono permettersi un distributore e fare la registrazione IVA in 27 paesi europei. Anche loro fanno parte dell’economia, l’effetto è cumulativo.
Secondo diversi studi pero’ non sara’ Londra a perderci di piu’, si ci perdera’ anche lei ma sono le zone del nord est, Galles e Cornovaglia che hanno votato per uscire che perderanno maggiormente. Ah l’ironia.
Se non ti piace torna in Italia
Deve essere la frase più stupida che esce dalla bocca degli italiani in Inghilterra. Appena accenni che hai avuto problemi col medico a Londra o che hai problemi sul lavoro, ti arriva subito il commento – allora torna in Italia, invece di lamentarti-.
Mettiamo in chiaro questa cosa una volta per tutti.
Avere un’esperienza negativa e parlarne e voler fare i bagagli ed emigrare non stanno nella stessa riga. Ritornando al mio esempio delle coppie, tutte le volte che litigo con il marito non chiedo il divorzio.
In secondo luogo, potrei anche essere stufa di Londra, ma sapete cosa signfica che ha vissuto quasi tutta la sua vita adulta in un paese prendere tutto e ricominciare in un altro posto? Anche senza il coronavirus. Non sono decisioni che si prendono con leggerezza o almeno non dovrebbero essere prese alla leggera. Possiamo anche essere scontenti ma emigrare non è sempre la soluzione.
Passo e chiudo da Willesden
I soliti pessimismi per il gusto di farli. La Brexit sarà una grande opportunità per l’Inghliterra e non mi sorprenderei se il PIL raddoppiasse nel giro di due o tre anni. L’Inghilterra ha tanti piani, non si butta nel vuoto, sà esattamente che sta facendo.
Londra anche per persone come me che ci sono nate e una cacata di vitta .brutta cara pericolosa.e per voi italiani il denaro dimenticatevi cosa e.e per non parlare di ospedali e scuole.sono senza dubbio i peggiori in Europa o forse in mezzo mondo.vogliamo parlare di scuole mediocri ma e un bene per chi viene a laurearsi. Non ti bocciano e di sicuro riesci anche a fare il master. Non venite e non ascoltate a chi vi dice cose belle su Londra .solo il centro e ok non bello ma ok.il resto sporco.senza legge e pieno di gentaglia pericolosa.e per chi lavora lavori normali.non potete piu neanche rifare il biglietto di ritorno. E sicuro
Non ti bocciano, ma ti fanno sborsare tanti di quei soldi da stroncarti a vita. Comunque i titoli britannici non saranno ufficialmente riconosciuti in UE, del tipo che se hai una laurea UK – presa a carissimo prezzo – nei concorsi pubblici italiani molto probabilmente non potrai farla valere.
Ho costantemente seguito e lo continuo a fare il progetto Brexit, personalmente lo ritengo tuttora il piu’ grosso sbaglio questo paese abbia mai fatto.Le bugie della campagna pro brexit verranno presto evidenziate dalla realta’ di una situazione domestica sempre piu’ disastrosa. Tutti i sostenitori dell’uscita tutt’ora in uno stato catatonico si risveglieranno e capiranno purtroppo non senza dolori di essere stati ipnotizzati da un gruppo di incantatori di serpenti che ha carpito la lord buona fede.Il ritorno in Europa? Lungo difficile e doloroso ma assolutamente certo.
Disastro Brexit inevitabile, brusco e doloroso risveglio dei brexiteers dallo stato catatonico in cui finirono a causa di quel gruppo di politici pro-brexi incantatori di serpenti che li hanno riempiti di bugie. Ritorno in Europa? Lungo doloroso e non senza difficolta’ ma assolutamente certo.
Articolo forte e privo di fondamento l’autrice andrebbe radiata per procurato allarme.
Si vede che non conosce ne’ Londra ne’ gli Inglesi.
Frasi come , se non ti va bene tornatene in Italia non la sentirete mai per bocca di un Inglese.Fare giornalismo con l’intento di sensazionalismo e’ patetico.Articolo pessimo.
Ha scritto che sono gli italiani che lo dicono non gli inglesi. Forse dovresti leggere meglio, prima di lasciare commenti in rete.
Io non concordo x miente su cio che ė stato scritto su londra! Io sn italiana dalla nascita fino all eta di 55 anni (lo sono ancora ma nn ci credo piu!) Sono dovuta emigrare dall italia per poter avere la dignita di lavorare x vivere perche l unica alternativa alla disocupazione x sopravivere era la umiliante caritas.dopo una vita di lavoro nn c era niente x la mia vita e se azzardavo ad andare in comune x parlarne ero un disturbo e nn cerano soluzioni!!@ me ne sn venuta a londra e da quel preciso momento ho potuto riinniziare a lavorare (malgrado nn parlassi inglese) riavere la mia dignita e appena sn rientrata nei tempi di qui ho avuto anke l aiuto che la mia nazione nn mi ha mai riconosciuto come a tanti altri connazionali… trovo che a differenza dall italia londra ti spinga ad avere coraggio per reallizzarsi cosa che in italia nn fa anzi trovi sempre dei grandi impedimenti che alla fina ti scoraggiano e molli!!!
Riminese felicemente fuggita!
Solo propaganda disfattista, tutti sanno che la Brexit funziona molto bene, la Gran Bretagna non ne sbaglia mai una da secoli e con un uomo come Boris Jonhson saranno una potenza mondiale. Ritorna a piangere nella tua Itaglietta da due soldi, io rimango in cima al mondo
Come fa a funzionare la Brexit se non c’è ancora deficiente