Londra, si farà davvero il ponte tra Scozia e Irlanda del Nord?

Nel tentativo di migliorare i collegamenti di trasporto interno e di mantenere le quattro nazioni unite, il governo del Regno Unito sta ora conducendo uno studio di fattibilità per vedere se l’Irlanda del Nord può essere collegata alla Scozia tramite un ponte o un tunnel. I risultati sono previsti entro la fine dell’estate

L’idea di un ponte tra la Scozia e l’Irlanda del Nord non è nuova, ma sta prendendo piede negli ultimi anni. L’idea è stata originariamente proposta dall’architetto scozzese Alan Dunlop nel 2018, quando il primo ministro britannico Boris Johnson gli diede il suo sostegno. All’inizio del 2019, Dunlop ha presentato la sua proposta per il ponte ferroviario e stradale che si estenderebbe tra Portpatrick in Scozia e Larne nell’Irlanda del Nord.

Le distanze in gioco sono brevi, circa 20 km. Tuttavia, ci sono sfide geologiche e ambientali così immense che questo sarebbe uno dei progetti tecnicamente più ambiziosi nella storia dell’ingegneria. Ci sono anche questioni di economia, infrastrutture e politica locale radicata.

I piani di Westminster per lasciare l’Unione europea sono stati accolti con scetticismo dai politici di tutto il Regno Unito, con il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon che li ha descritti come un diversivo dai “problemi reali” e il vice leader dello Sinn Féin dell’Irlanda del Nord che lo ha definito un progetto irreale.

Sebbene il Regno Unito sia ora un paese molto isolato e abbia sviluppato la reputazione di non voler lavorare con altri, ci sono ancora opportunità per loro di costruire ponti. Se riescono a portare a termine questo progetto, potrebbe essere una meraviglia che farebbe invidia al tunnel sotto la Manica.

Il ponte dovrebbe affrontare il clima locale, i forti venti e tempeste e ci si chiede quanti giorni all’anno sarebbe effettivamente aperto al traffico. Dobbiamo anche pensare che i costi di manutenzione di una struttura del genere in un clima così sarebbe quasi proibitiva. Il tunnel potrebbe essere la soluzione migliore ma ci sono anche altri problemi.

La geologia unica di questo angolo di mondo è mostrata in modo spettacolare nel Giant’s Causeway, un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nell’Irlanda del Nord, e nella sua controparte scozzese Fingal’s Cave.

La leggenda del ponte delle colonne risale a molti secoli fa e si dice che nell’antichità questo ponte fosse realizzato interamente con queste colonne di basalto create da antiche colate laviche vulcaniche.

Sotto la superficie di questo stretto mare, troverai anche l’imponente Beaufort’s Dyke, una fossa naturale lunga 50 chilometri che si è formata durante l’ultimo periodo glaciale. La profondità media è di circa 150 metri con parti profonde che raggiungono i 300 metri. Non solo questa fossa si trova proprio tra la Scozia e l’Irlanda del nord ma era stata usata per anni dall’esercito britannico per disfarsi di ammonizioni non esplose e residui radioattivi. Insomma non la zona migliore per mettersi a scavare.

Un’altra domanda da farsi è a chi servirebbe il ponte, una volta arrivati a Portpatrick in Scozia ci vogliono ore per arrivare a Glasgow, e anche qui in condizioni meteo spesso poco clementi. Non esiste nemmeno una strada veloce, bisogna affidarsi a quelle delle Highlands che non sono generalmente trafficate e non sono all’altezza per far passare TIR e traffico pesante.

A parte che un esercizio di PR e un ‘vanity project’ per Boris Johnson che ama queste cose maestose, ma che fino a ora non ha portato a completare nessuna delle sue grandi opere (nuovo aeroporto di Londra e ponte sul Tamigi per esempio), viene da chiedersi che altro senso avrebbe. Difficilmente farebbe sentire gli scozzesi più vicini agli inglesi, visto che nelle Highlands abitano in pochi e andare nell’Irlanda del Nord in poche ore magari non è nemmeno il sogno di molti.

In poche parole è una situazione simile a quella del ponte dello stretto in Sicilia con la differenza che una migliore infrastruttura per raggiungere la Sicilia servirebbe davvero, la Sicilia ha 5 milioni di abitanti e città importanti. Le Highlands scozzesi hanno in tutto 200 mila abitanti in un’area praticamente uguale alla Sicilia in km quadrati. La maggioranza della popolazione non ha nessun interesse nel ponte, se deve fare qualcosa tende ad andare verso Edimburgo e Glasgow e non l’Irlanda del Nord. Di conseguenza molti in Scozia chiedono che i soldi del ponte vengano investiti a migliorare l’infrastruttura esistente e non a creare ponti fantascientifici che non servono a nessuno.

Tra qualche mese sapremo se il ponte è fattibile è solo una delle tante idee un po’ folli di Boris Johnson.